Libera scelta del modem: Agcom avvia consultazione pubblica
Il modem deve essere libero. Il consumatore deve poter scegliere liberamente quali apparecchiature usare per la connessione a Internet, secondo il principio della neutralità della rete. Se dunque le imprese possono trovare più conveniente, sotto diversi punti di vista, fornire il modem come parte del “pacchetto” compreso nel contratto, questo non deve andare a discapito dei consumatori, specialmente di quelli che vogliono avere accesso a servizi più personalizzati e hanno le capacità tecniche per farlo. Questo il senso della consultazione pubblica avviata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni su un provvedimento che riguarda “possibili misure per la libera scelta delle apparecchiature terminali da parte di consumatori e utenti finali di servizi di connessione ad una rete pubblica di comunicazioni o di servizi di accesso ad internet”. Libero modem, insomma.
La consultazione, spiega l’Agcom, riguarda “la regolamentazione del mercato dei modem e dei router, apparati che i consumatori devono essere messi nelle condizioni di poter scegliere liberamente e consapevolmente, secondo i principi della neutralità della rete. In questa ottica – spiega l’Autorità – pratiche commerciali quali la vendita vincolata dei terminali da parte dell’operatore o altre restrizioni contrattuali alla libertà di scelta degli apparati devono quindi essere approfondite per prevenire restrizioni non necessarie alla libertà dei consumatori”.
La consultazione è aperta a consumatori, fornitori di servizi di accesso, produttori, installatori, associazioni e vuole “acquisire i diversi punti di vista e favorire una scelta libera e consapevole da parte degli utenti della rete”. Le domande poste in consultazione mirano a chiarire il perimetro di analisi e identificare prodotti e servizi che rientrano nelle apparecchiature terminali; a raccogliere informazioni per individuare le problematiche e le possibili barriere all’utilizzo che possono derivare dalla complessità dei prodotti e dal grado di innovazione tecnologica; a valutare l’opportunità di intervenire con eventuali misure e regole di condotta a garanzia della libertà e della qualità dei servizi di accesso a reti pubbliche di comunicazioni e di accesso a Internet.
“Su questo segmento di mercato – spiega Antonio Nicita, relatore del provvedimento – è necessario garantire due legittime esigenze. La prima è quella di efficienza e semplicità per le imprese che forniscono spesso il terminale come parte del ‘pacchetto’ proposto dall’operatore telefonico alla sottoscrizione del contratto, perché ciò semplifica le attività di attivazione della linea e di assistenza sia per il cliente che per l’impresa. La seconda esigenza è quella di garantire libertà di scelta soprattutto per i consumatori digitalmente più evoluti, i quali talvolta preferiscono invece utilizzare apparati diversi da quelli forniti dall’impresa telefonica, al fine di avere accesso a servizi e prestazioni più personalizzate”.

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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Daccordo sulla libera scelta del Modem ma, l’ AGCOM deve prendere in considerazione sopratutto dell’aspetto contrattuale dei Gestori di Telefonia Mobile: UN CONTRATTO DEVE ESSERE UN CONTRATTO fra due soggetti mentre attualmente è una specie di contratto in cui ” una delle parti decide unilateralmente” se modificare le condizioni(secondo una logica di “maggior utile”) mai a favore del consumatore usando la formula del ” se non sei d’accordo puoi andartene quando vuoi” non tenendo fede a quanto stabilito in partenza con la dicitura “per sempre” alla quale non tiene mai fede e che in sostanza è una PROMESSA AL PUBBLICO . Possibile che l’AGCOM non si accorga che tutti i Gestori hanno fatto CARTELLO usando trucchi che,apparentemente sono diversi fra loro ma che in sostanza sono sempre a danno dei consumatori?