Il Consiglio di Stato ha rigettato la sospensiva delle compagnie telefoniche sui rimborsi per la vicenda delle bollette a 28 giorni e le ha invitate a predisporre un piano per i rimborsi. A renderlo noto è l’Unione Nazionale Consumatori, che parla di “rimborsi alle porte”. Per il Codacons “qualcosa si muove” ma non è detto che i rimborsi siano dietro l’angolo.

“Era ora! Finalmente si stringe il cerchio intorno alle compagnie telefoniche e anche gli ultimi tentativi fatti dalle compagnie telefoniche si stanno rilevando inutili. Ora i rimborsi sono alle porte! – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Peraltro le compagnie stanno già presentando dei piani alternativi di rimborso sotto forma di servizi.  I consumatori sono liberi di accettarli, ma devono verificare se sono effettivamente convenienti e conformi alle linee guida dell’Agcom. In ogni caso resta salvo il diritto del consumatore di avere il rimborso in fattura”.

“Finalmente qualcosa si muove sul fronte delle bollette a 28 giorni, e con una decisione che favorisce i consumatori il Consiglio di Stato respinge le richieste di sospensive presentate da Vodafone, Wind Tre e Fastweb, in merito ai rimborsi agli utenti”, dice a sua volta il Codacons. “La telenovela delle fatturazioni a 28 giorni si arricchisce oggi di un’altra puntata, con i giudici di Palazzo Spada che riconoscono l’inadempimento dei gestori e suggeriscono un piano di storno scaglionato – afferma il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – Riteniamo tuttavia che la vicenda si sia trascinata troppo a lungo, mentre i consumatori attendono da tempo i rimborsi cui hanno diritto, rimborsi che non appaiono affatto alle porte. Farebbero bene le aziende telefoniche ad arrendersi e ad abbandonare la strada dei ricorsi e controricorsi, riconoscendo gli indennizzi agli utenti così come stabilito dall’Agcom”.


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