Da qualche ora sta circolando la notizia di un giro di sim card (schede telefoniche di cellulari) falsamente intestate, spesso a persone inesistenti o con identità fittizia. Nella vicenda risultano coinvolti alcuni manager e dipendenti di Telecom Italia. Per il Codacons, se saranno accertate responsabilità ai sensi del D.lgs n. 231 dell’8 giugno 2001, a Telecom converrà risarcire, prima dell’apertura del dibattimento, ogni eventuale danno prodotto ai consumatori.
L’Associazione ricorda, infatti, che per l’art. 5 del D.lgs n. 231/2001 l’ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio, ma che, ai sensi dell’art. 12, la sanzione è ridotta da un terzo alla metà se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, l’ente ha risarcito integralmente il danno e ha eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato o si è comunque efficacemente adoperato in tal senso.
“Se saranno accertati danni agli utenti – si legge in una nota del Codacons – ad esempio violazione di privacy o utilizzo della loro identità, Telecom dovrebbe aprire immediatamente un tavolo con le Associazioni di consumatori per risarcire gli utenti, restituendo l’illecito profitto eventualmente ottenuto e che la Procura sembra stimare in 231 milioni”.


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