Spot Wind, Catania: “Stereotipo contadino-cafone è superato”
Quella che vi stiamo per raccontare è la storia di come uno spot può diventare un caso nazionale. Protagonisti tre comici (Aldo, Giovanni e Giacomo) che per l’occasione sono 2 contadini – un po’ tonti che faticano a parlare, con voce roca – e un cittadino che considera gli altri due “i villici”. Lo spot gioca sulla contrapposizione tra il signore di città e i villici, un vecchio stereotipo – come l’ha definito il ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, che verso quello spot non ha risparmiato critiche. “Mi fa davvero girare le scatole quello spot pubblicitario di una compagnia telefonica che sta passando in questi giorni, perchè purtroppo vedo con fastidio che continua ad esistere lo stereotipo dell’agricoltore come soggetto marginale” ha detto Catania aggiungendo: “Non capisco come si possa concepire soltanto una roba del genere. In questo Paese c’è stata una sottocultura dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione molto pesante e marcata. Abbiamo vissuto una fase di 30-40 anni in cui per i giovani lavorare in agricoltura era considerato scandaloso e repellente, ma oggi c’è un nuovo e diverso atteggiamento”.
A dare sostegno al ministro sono le associazioni di agricoltori: “L’agricoltura e gli agricoltori italiani sono fondamentali per il Paese. Il Settore è strategico per l’economia, l’ambiente e la società. L’immagine stereotipata del contadino goffo e “cafone” è lontana dalla realtà e non rende giustizia a chi lavora la terra con grande capacità e professionalità” ha commentato la Cia-Confederazione italiana agricoltori definendo lo spot “una fotografia datata e mal riuscita di quello che realmente accade nelle campagne e nelle aziende agricole italiane, sempre più innovative e guidate da imprenditori capaci e altamente professionali, tra cui molti giovani e laureati (sono raddoppiati nell’ultimo decennio), come evidenziato dall’ultimo censimento Istat”.
La Confederazione ha anche ricordato che “il movimento agricolo-alimentare muove miliardi di fatturato ogni anno e impegna milioni di connazionali”.
Coldiretti auspica, invece “che nel prossimo episodio la comicità verrà rafforzata dalla legge del contrappasso, l’agricoltore, il cittadino ed anche il toro troveranno il modo di accordarsi, quel telefonino cadrà “accidentalmente” nella fossa dei liquami, il toro ci farà i suoi bisogni sopra e con i soldi risparmiati si acquisterà un nuovo trattore e si realizzerà un vero fienile”.