
Acqua, Istat: la spesa per la fornitura è aumentata del 9,2% rispetto al 2015
Acqualatina, a Itri l’acqua arriva da pozzi privati
Nel Comune di Itri la distribuzione dell’acqua è affidata ad una rete di acquedotti privata sviluppata attorno a cinque pozzi artesiani di proprietà di alcuni privati
Il gestore del servizio idrico integrato per il comune di Itri è Acqualatina (ATO4 ) ma la locale stazione dei carabinieri ha riscontrato che in buona parte del paese, la distribuzione dell’acqua è affidata ad una rete di acquedotti privata sviluppata, negli anni, attorno a cinque pozzi artesiani di proprietà di alcuni privati che – da quanto risulta dai verbali dei CC- senza alcuna autorizzazione distribuiscono e vendono acqua a terzi.
Ad essere servite secondo queste modalità sono abitazioni private ma anche attività produttive, aziende agricole per una stima di oltre 1.000 utenze. Una rete parallela che sfugge completamente alla disciplina ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) sotto tutti i punti di vista autorizzativi e tariffari.

La provincia di Latina, ente di competenza territoriale, ha diffidato i proprietari dei pozzi dal proseguire le loro attività di diramazione e vendita a terzi di acqua, ma un provvedimento del sindaco ha ordinato invece ai proprietari dei pozzi di continuare ad erogare l’acqua (diversamente una buona parte del paese rimarrebbe senz’acqua).
Insomma ordine e contro ordine …ma non è finita qui.
Nell’ordinanza n. 2 del giorno 8/02/2019 il Sindaco, al fine di scongiurare il rischio di una vera e propria emergenza idrica, sembra rimandare alla possibilità di accodi tra privati mediante “idonee compagini associative e consortili”, per la regolarizzazione della distribuzione dell’acqua.
Ed è così che anche mediante assemblee pubbliche e siti internet (ad es www.associazioneaurunca2020.it) i così detti “signori dei pozzi” stanno proponendo ai loro clienti di aderire ad una associazione privata , alla modica cifra di euro 500,00 al fine di gestire in forma associata la risorsa idrica.
Ad oggi, in assenza di ulteriori atti pubblici da parte del Comune e/o di altre autorità amministrative competenti in materia, ai cittadini è proposta come unica soluzione, per continuare ad avere l’acqua, l’adesione alle associazioni private proposte. In difetto, il 15 febbraio ( come si legge sul sito di una delle costituende associazioni) inizierà la chiusura delle forniture.
Prendere o lasciare quindi? Help Consumatori continuerà a seguire la vicenda.