Alfabetizzazione digitale dei giovani, Bruxelles pubblica linee guida per gli insegnanti (foto pixabay)

L’alfabetizzazione digitale dei giovani è una sfida sempre più importante, che richiede un intervento a scuola, da parte di insegnanti ed educatori. La Commissione europea ha pubblicato le linee guida per gli insegnanti e gli educatori delle scuole primarie e secondarie volte a contrastare la disinformazione e promuovere l’alfabetizzazione digitale nelle loro classi.

Gli orientamenti pubblicati da Bruxelles sono forniscono un sostegno pratico agli insegnanti e agli educatori e includono definizioni di concetti tecnici, esercizi da svolgere in classe e consigli su come incoraggiare buone abitudini online. Sono tre i temi principali affrontati nelle linee guida: rafforzare l’alfabetizzazione digitale, contrastare la disinformazione, esaminare e valutare l’alfabetizzazione digitale.

Perché è importante l’alfabetizzazione digitale?

La Commissione vuole dunque rafforzare le misure per contrastare la disinformazione. Più in generale, l’alfabetizzazione digitale è sempre più importante in un mondo sempre più digitalizzato e naturalmente questo riguarda anche i giovani.

«La rapida evoluzione del panorama dei media e dell’informazione, insieme al gran numero di piattaforme e fonti di informazione online, impone alle persone non solo di muoversi con sicurezza nel mondo digitale, ma anche di essere consapevoli e di agire con spirito critico» (Piano d’azione per l’istruzione digitale).

Quasi quattro europei su dieci (il 37% secondo un recente sondaggio Eurobarometro) ha dichiarato di imbattersi ogni giorno in notizie che non rappresentano la realtà o che sono false. Nel 2020 i partecipanti alla consultazione pubblica aperta della Commissione europea sul piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027 hanno sottolineato che le competenze legate all’alfabetizzazione digitale, come l’identificazione di fatti tratti da informazioni false, la gestione del sovraccarico di informazioni e la navigazione online sicura, sono riconosciute come le prime tre competenze digitali necessarie per il XXI secolo.

Tanto più queste esigenze possono essere cruciali in contesti in cui l’informazione è sovrabbondante ma è difficile valutarne l’attendibilità, come accade per molte questioni controverse – la pandemia da Covid e non solo.

Le competenze dei giovani

L’alfabetizzazione digitale dei giovani investe anche il ruolo del sistema educativo.

Oggi in Europa, afferma la Commissione europea, «uno studente di 13 anni su tre non dispone delle competenze digitali di base e, secondo l’OCSE, solo poco più della metà dei quindicenni dell’UE ha riferito di aver appreso a scuola come riconoscere se le informazioni sono soggettive o distorte. Vi è quindi la chiara necessità di rafforzare il ruolo dell’istruzione e della formazione nella lotta alla disinformazione e nella promozione dell’alfabetizzazione digitale e di quella mediatica».

Spiega Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani: «Questi orientamenti sono strumenti pratici destinati agli insegnanti e agli educatori. Forniranno agli insegnanti le conoscenze e i mezzi di cui hanno bisogno per insegnare ai nostri giovani come navigare nel mondo digitale. Anche un insegnante con poca o nessuna esperienza nel campo dell’istruzione digitale sarà ora in grado di spiegare efficacemente agli alunni come individuare le informazioni false. Sono convinto che questi orientamenti faranno la differenza per molti».


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