
BCE taglia tassi al minimo storico: il principale allo 0,50%
Tassi di interesse al minimo storico per la zona euro: la Banca Centrale Europea taglia di 25 punti base il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali che raggiunge il minimo storico di 0,50% (a partire dall’8 maggio 2013). Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è ridotto di 50 punti base, all’1,00%; quello sui depositi presso la banca centrale rimane invariato allo 0,00%. Secondo la Cgia di Mestre questa decisione libererà 3,6 miliardi di euro per famiglie e imprese.
Lo spread Btp/Bund resta quasi invariato dopo l’annuncio del taglio dei tassi: siamo a quota 265 punti con un rendimento del 3,86%.
Il Presidente della BCE Mario Draghi ha spiegato la decisione presa oggi dall’istituto di Francoforte: il taglio dei tassi “dovrebbe sostenere la ripresa più in là” nel corso dell’anno. La BCE ha deciso di prolungare fino alla metà del 2014 le aste con cui fornisce liquidità illimitata a scadenza trimestrale. “La nostra politica monetaria dovrebbe aiutare la domanda interna – ha detto Mario Draghi in conferenza stampa a Bratislava, sottolineando che essa resta “accomodante”. “La BCE ha preso varie misure per fornire liquidità e per rilanciare i prestiti al settore privato”. Inoltre la Banca Centrale ha iniziato una fase di consultazioni con altre istituzioni per sostenere il mercato dei titoli garantiti da prestiti emessi dalle banche, in un’operazione tesa a facilitare i prestiti a famiglie e imprese.
E c’è chi parla già di un’immediata liquidità in più per famiglie e imprese. Secondo la Cgia di Mestre Con la riduzione dei tassi di interesse libererà 3,6 miliardi di euro, in un anno, a disposizione di famiglie e imprese. In particolare, per le famiglie la riduzione degli interessi comporterà un risparmio di 1,23 miliardi di euro all’ anno; per le imprese il vantaggio sarà di ben 2,39 miliardi.
“A fronte di un livello di indebitamento delle nostre imprese nei confronti del sistema bancario italiano pari a 958 miliardi di euro (ultimo dato disponibile al 28 febbraio scorso) – spiega la Cgia -, la riduzione del Tasso ufficiale di sconto (Tus) allo 0,5% darà luogo ad una contrazione degli interessi annui a carico del sistema imprenditoriale italiano stimata in 2,39 miliardi di euro. Per ciascuna impresa, sottolinea la Cgia, la decisione della Bce consentirà una riduzione della spesa media annua pari a 461 euro”.
“Per le famiglie che hanno contratto un mutuo per l’acquisto di una abitazione o di un bene mobile (debito complessivo di 499,1 miliardi di euro), il risparmio indotto dalla riduzione dei tassi di interesse sarà pari a 1,24 miliardi di euro. Il beneficio medio annuo in capo a ciascuna famiglia italiana è stato stimato in 49 euro.
“E’ bene precisare – ricorda il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi – che la riduzione del tasso di interesse stabilito dalla Banca Centrale Europea potrebbe non tramutarsi in una corrispondente contrazione del costo del denaro nel nostro Paese. Pertanto, i risparmi in capo alle famiglie alle aziende da noi calcolati potrebbero essere sovrastimati”.
Se la riduzione del Tus dello 0,25% sarà recepita anche a livello bancario italiano, saranno gli imprenditori della Lombardia, del Trentino Alto Adige e dell’Emilia Romagna a ‘godere’ dei maggiori vantaggi. In Lombardia, a fronte di un indebitamento complessivo pari a 259,6 miliardi, ciascuna impresa beneficerà di una diminuzione media del costo del denaro pari a 796 euro all’anno. Per le aziende del Trentino Alto Adige (debito complessivo pari a 28,4 miliardi), i minori costi per impresa saranno di 702 euro; in Emilia Romagna (con una esposizione bancaria di 105,8 miliardi), il calo del costo del denaro consentirà di far risparmiare ad ogni singola impresa ben 630 euro all’anno.
Per quanto concerne le famiglie, saranno quelle lombarde a ricevere i maggiori benefici: a fronte di un debito di 111,2 miliardi di euro, il risparmio medio annuo ammonterà a 64 euro. Seguono quelle del Lazio che, con una esposizione di 60,2 miliardi, avranno un risparmio medio annuo di 58 euro, mentre al terzo posto di questa particolare graduatoria si piazzano quelle del Trentino: con un debito bancario che ammonta a 10,2 miliardi di euro, la riduzione media annua del costo del denaro farà risparmiare a ciascun nucleo famigliare residente in questa regione a statuto speciale ben 58 euro.
Per il Codacons è una buona notizia che la BCE abbia finalmente deciso di abbassare il costo del denaro, anche se sarebbe stato meglio abbassarlo in modo più deciso, allo 0,25%. In ogni caso si tratta di un segnale importante a favore della crescita e degli investimenti. Per l’Associazione di consumatori ora la BCE dovrebbe anche immettere nuova liquidità nel sistema, considerato che i precedenti prestiti di 116 miliardi del dicembre 2011 e di 139 del febbraio 2012 sono stati tutti destinati all’acquisto di Bot e non certo a risolvere il problema della stretta del credito che sta attanagliando imprese e famiglie.
La Coldiretti si augura che il taglio dei tassi di interesse possa favorire l’accesso al credito delle PMI per le quali secondo la stessa Banca Centrale Europea c’è stato ”un aumento delle necessità di finanziamento” accoppiato a ”un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari’.
