Caro prezzi, incontro Governo-sindacati. UNC: sentire anche i Consumatori
Oggi l’incontro a Palazzo Chigi fra Governo e sindacati. Sul tavolo il caro prezzi e gli interventi contro l’inflazione. UNC: perché il Governo non ha incontrato i Consumatori prima del trimestre anti-inflazione?
Governo e sindacati si sono incontrati oggi a Palazzo Chigi. Tema della riunione, gli “interventi volti a calmierare l’inflazione e a tutelare i redditi e il potere d’acquisto dei cittadini”. Come informa la nota del Governo, hanno partecipato i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Erano presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Confintesa, Usb, Confedir, Ciu e Cida.
Nella riunione il Governo “ha evidenziato che si è registrata in Italia una riduzione dell’inflazione più consistente della media europea e ha illustrato gli effetti delle misure già attuate a sostegno dei lavoratori e dei pensionati”. È stato inoltre concordato di “lavorare, anche con gli altri ministri competenti, al fine di assicurare il coinvolgimento dei sindacati nel monitoraggio dei prezzi, anche a livello regionale”.
UNC: il Governo senta anche i Consumatori
Perché allora non coinvolgere anche le associazioni dei Consumatori? È la domanda che si pone l’Unione Nazionale Consumatori.
«Bene che il Governo incontri anche i sindacati sul caro prezzi, anche se ci sfugge perché non abbia incontrato le associazioni dei consumatori prima del varo del trimestre anti-inflazione, considerato che si occupano di inflazione da quando sono nate, nel nostro caso dal 1955, e che sono i consumatori quando vanno a fare la spesa a pagare i rincari», ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
«Sul tema dei lavoratori, considerato che secondo i dati Ocse l’Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie, da anni proponiamo che, se i contratti non vengono rinnovati, scatti in automatico il ripristino della scala mobile all’inflazione programmata, magari solo per chi ha un reddito inferiore a 35 mila euro, così da evitare il rischio di una spirale salari- inflazione – prosegue Dona – In ogni caso la via maestra, invece di rincorrere l’inflazione, è quella di ridurla, rimuovendone le cause. Per questo chiediamo al Governo che nel Consiglio dei ministri di lunedì proroghi come minimo gli sconti in bolletta sul gas, ossia Iva al 5% e azzeramento degli oneri, ripristini quelli della luce, tagli di 10 cent le accise sui carburanti e rinvii la fine del mercato tutelato, sia per la luce che per il gas, al 10 gennaio 2025, un provvedimento a costo zero che può evitare però di mandare definitivamente sul lastrico le famiglie».