Carovana dei ghiacciai, anteprima sul ghiacciaio dei Forni: nuovo campanello d’allarme
Il ghiacciaio dei Forni si sta ritirando: da metà luglio sul ghiacciaio il tasso di fusione va dai 4 agli 8 cm al giorno di ghiaccio fuso a quota 2650 e 2600 m. Lungo i sentieri, tanti rifiuti lasciati dal passaggio umano. Anteprima di Carovana dei ghiacciai, al via dal 18 agosto al 9 settembre con tappe sui ghiacciai alpini di Francia, Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Friuli-Slovenia e Veneto
I ghiacciai come testimoni silenziosi della crisi climatica. Silenziosi ma chiari, evidenti ed emblematici: perché il ghiaccio si ritira in progressione costante. E al posto del ghiaccio rimane la roccia. Dentro il ghiaccio, addirittura microplastiche. Mentre lungo i sentieri di montagna restano i rifiuti del passaggio umano. Sul ghiacciaio dei Forni arriva l’anteprima di Carovana dei ghiacciai, presente in quota il 5 agosto.
Carovana dei ghiacciai è la campagna internazionale di Legambiente dedicata al monitoraggio dei giganti bianchi, svolta in collaborazione con CIPRA Italia e la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano, che ha anticipato quest’anno la partenza delle sue iniziative, in programma dal 18 agosto al 9 settembre, con un’anteprima speciale proprio sul ghiacciaio dei Forni, nel cuore del Parco dello Stelvio, insieme all’Università degli studi di Milano e nell’ambito di Puliamo il mondo (campagna di volontariato ambientale di Legambiente).
Ghiacciai, Legambiente: “La crisi climatica accelera il passo”
“La crisi climatica accelera il passo anche ad alta quota – denuncia allora la campagna – Un nuovo campanello d’allarme arriva dal ghiacciaio dei Forni, il secondo più grande d’Italia situato nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, in Lombardia. Da quasi un mese, ossia dalla seconda settimana di luglio ad oggi, con l’arrivo dell’anticiclone africano, il ghiacciaio dei Forni è in fusione giorno e notte con un elevato tasso di fusione che va dai 4 agli 8 cm al giorno di ghiaccio fuso a quota 2650 e 2600 m, con una perdita totale di spessore che nelle aree frontali si avvicina ai 2 metri”.
Quest’anno le nevicate sono stati abbondanti ma tardive, le temperature estive alte e dalla seconda settimana di luglio le notti sul ghiacciaio del Forni non sono mai andate sotto lo zero. La fronte del ghiacciaio è poi ricoperta di detriti e black carbon effetto del darkening, lo scurimento del ghiaccio per effetto delle deposizioni atmosferiche e dei crolli in roccia.
Sui sedimenti raccolti alla fronte del ghiacciaio, prosegue Legambiente, ci sono ancora alte concentrazioni di piombo, forse dovute alla grande quantità di detriti bellici presenti sul ghiacciaio. L’elevata fusione del ghiacciaio ha riportato alla luce, proprio a luglio, anche un ordigno inesploso risalente alla Prima Guerra Mondiale trovato alla base della stazione meteo UNIMI ESP. Ma in quota si trovano anche rifiuti abbandonati di oggi, soprattutto macroplastiche legate a packaging alimentare, come è emerso sia dalla giornata di Clean Up in quota realizzata da Carovana dei ghiacciai di Legambiente, nell’ambito di Puliamo il Mondo.
I rifiuti in quota
L’anteprima di Carovana dei ghiacciai vuole dunque portare in primo piano l’agonia dei ghiacciai, la crisi climatica e insieme il tema dei rifiuti lasciati dagli esseri umani in montagna.
Durante l’iniziativa di Puliamo il mondo, infatti, lungo i due sentieri che portano al ghiacciaio del Forni i volontari hanno trovato circa 150 rifiuti tra fazzoletti di carta, bottiglie di plastica, macroplastiche relative al packaging alimentare, sigarette, pezzi di attrezzatura tecnica, ma anche alcuni pezzi di ferro. Tra i più trovati i fazzoletti di carta e carta in generale, seguiti da macroplastiche riconducibili al packaging alimentare e sigarette.
«Con questa anteprima di Carovana dei ghiacciai 2024 pensata nell’ambito di Puliamo il Mondo – dichiarano Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente e Vanda Bonardo, responsabile della campagna Carovana dei ghiacciai di Legambiente e presidente di CIPRA Italia– vogliamo anche sensibilizzare le persone sul tema dell’abbandono dei rifiuti in montagna, una cattiva abitudine che non risparmia neanche le Alpi e gli Appennini e le cime più alte del mondo, gli ottomila. In montagna bisogna camminare senza lasciare tracce alle proprie spalle, mantenendo comportamenti virtuosi, sostenibili e responsabili in ogni contesto, da quello montano a quello urbano, come ribadiamo ogni anno anche con Puliamo il Mondo la nostra campagna di volontariato ambientale coinvolgendo le persone in attività di pulizia».
Le prossime tappe di Carovana dei ghiacciai
Dopo l’anteprima sul ghiacciaio Dei Forni, Carovana dei ghiacciai 2024 prenderà ufficialmente il via dal 18 agosto al 9 settembre.
Sei le tappe in programma sulle Alpi e anche oltre i confini nazionali. Si partirà dalla Francia con il ghiacciaio Mer de Glace, per passare alla Valle D’Aosta con il ghiacciaio della Valpelline, al Piemonte con tappa al ghiacciaio di Flua, in Lombardia sul ghiacciaio Fellaria, in Friuli-Venezia-Giulia/Slovenia sui ghiacciai delle Alpi Giulie, per concludere il viaggio in Veneto tornando sul ghiacciaio della Marmolada.