HC cronache da Madrid. Fake news e populismo: il ruolo della società civile
Si è conclusa venerdì 24 novembre la due giorni di dibattiti organizzata dal Comitato Economico e Sociale Europeo, organizzati nell’ambito del Seminario “Il ruolo della società civile nel mondo delle comunicazioni globalizzate”. Giornalisti, rappresentanti della società civile, esperti di nuovi media e accademici hanno provato a trovare una risposta ai tanti interrogativi che il nuovo scenario della comunicazione sulla rete pone davanti alla politica, alle istituzioni, ai singoli cittadini e ai professionisti dell’informazione.
La discussione si è concentrata soprattutto sui social media e sulla vera e propria rivoluzione che hanno portato nel sistema della comunicazione, non solo privata anche giornalistica e istituzionale, che ha portato all’esacerbarsi di fenomeni associati come, ad esempio, i vari populismi e le fake news.
I social media hanno fatto progredire l’idea che ogni utente della rete possa diventare un “giornalista”. Da un lato, questa possibilità può essere vista come un arricchimento poiché comporta un maggiore pluralismo informativo, come sottolinea Gonçalo Lobo Xavier, vice presidente del CESE. Ma dall’altro lato, i social media hanno consentito agli utenti di cavalcare a briglia sciolta l’onda dell’odio e della violenza, enfatizzando le proprie frustrazioni.
Il Seminario si è dunque concentrato su alcuni argomenti specifici. I primi due panel sono stati dedicati a due fenomeno non del tutto nuovi: populismo e fake news. L’elemento di novità che li contraddistingue rispetto al passato è la loro diffusione su larga scala, alla quale si unisce la rapidità di propagazione.
Infine, una riflessione è stata fatta circa la necessità di trovare un antidoto a questi fenomeni negativi. Il terzo panel infatti si è focalizzato sulla necessità di canalizzare le best practices della rete per combattere l’hate speech e la violenza. “Alla vigilia dell’anno europeo del patrimonio culturale”, ha concluso Lobo Xavier, “vogliamo che proprio la cultura sia il mezzo con cui invertire la rotta dei comportamenti indesiderati che si sviluppano sulla rete”.
@ELeoparco
Notizia pubblicata il 27/11/2017 ore 17.31