Inflazione, Consumatori: alcuni listini scendono ma salgono alimentari e scuola (Foto Pixabay)

L’analisi dei dati odierni sull’inflazione da parte dei Consumatori evidenzia un doppio andamento. Da un lato, c’è il calo di una serie di voci che erano rincarate durante l’estate, come i trasporti. Dall’altro c’è il rialzo dei prodotti alimentari e delle spese relative all’istruzione. Non è dunque positivo per le famiglie l’andamento dell’inflazione stimato dall’Istat per settembre, con un indice generale che rallenta la crescita passando a più 0,7% e un carrello della spesa che invece torna a salire con il più 1,1%.

Con la fine dell’estate, commenta allora il Codacons, rallenta il tasso di inflazione. Ma analizzando le divisioni di spesa, spiega l’associazione, “emerge come la voce trasporti registri una sensibile diminuzione sia su base mensile (-2,2%) che su base annua (-2,3%), mentre risulta fortemente ridimensionata la crescita dei servizi ricreativi e culturali, i cui prezzi passano dal +4,5% di agosto al +4% di settembre. Si tratta di comparti i cui listini hanno registrato un sensibile aumento durante il periodo estivo, come conseguenza delle partenze degli italiani per le villeggiature”.

Altre voci invece rincarano. Il carrello della spesa, appunto, e l’istruzione.

Sostiene il presidente dell’associazione Carlo Rienzi: «Dopo il rientro delle famiglie dalle vacanze i prezzi al dettaglio tornano a ridimensionarsi in alcuni comparti, ma aumentano in altri. I listini dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano infatti a registrare una accelerazione su base annua, passando dal +0,6% al +1,1%, e tensioni si registrano anche sul comparto della scuola, con gli articoli di cancelleria che rincarano in media del 3,3% su anno, articoli di cartoleria e materiale da disegno +2,5%, mentre i libri scolatici salgono del +3,8%».

UNC: il calo dell’inflazione è un effetto ottico

L’Unione Nazionale Consumatori parla di effetto ottico.

Spiega il presidente Massimiliano Dona: «Il calo dell’inflazione è solo un’illusione, un miraggio dovuto solo al fatto che le vacanze degli italiani sono finite e, quindi, sono terminate le speculazioni sulle loro ferie che avevano portato a rincari astronomici anche a due cifre, dal Trasporto marittimo che in agosto era balzato in un solo mese del 33,8% su luglio 2024 ai pacchetti vacanza nazionali, aumentati rispetto all’estate del 2023 del 37,4%. Non per niente la divisione Trasporti cala del 2,2% su agosto 2024 e del 2,3% su settembre 2023, mentre Ricreazione, spettacoli e cultura scende dell’1% sul mese precedente. Peccato – prosegue Dona – che il vantaggio per le tasche degli italiani sia nullo, visto che in pochissimi sono ancora in viaggio e in villeggiatura».

«Preoccupante, invece, il rincaro dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche, che, dopo aver interrotto a luglio e agosto una discesa che durava da dicembre 2023, attestandosi a +0,9%, ora balzano a +1,4%, +0,4% in un solo mese, con effetti deleteri anche sul carrello della spesa che balza da +0,6% di agosto a +1,1%. Una spesa, questa si, sostenuta dalle famiglie, essendo obbligata».

MDC: attivare gli Osservatori speciali sull’andamento dei prezzi

«L’aumento dei prezzi nel comparto alimentare è un segnale allarmante che colpisce direttamente le famiglie italiane, soprattutto quelle in condizioni di maggiore vulnerabilità economica – commenta a sua volta Francesco Luongo, portavoce del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – È urgente attivare e rendere effettiva su tutto il territorio nazionale l’attività degli Osservatori speciali sull’andamento dei prezzi, voluti dai Ministeri dell’Interno e delle Imprese e del Made in Italy. Limitare questa iniziativa a una sperimentazione in soli 20 capoluoghi di provincia a partire da ottobre non è sufficiente se si vogliono arginare aumenti indiscriminati sui beni essenziali».

Assoutenti: fare attenzione a prezzi energia

«I rialzi che stanno interessando alcuni comparti meritano la massima attenzione – spiega il presidente Assoutenti Gabriele Melluso – Il carrello della spesa registra infatti una forte crescita con i listini che salgono del +1,1% su anno, e va ancora peggio per alimentari e bevande analcoliche o cui prezzi salgono del +0,4% in un solo mese, +1,4% su anno; i beni alimentari lavorati si impennano addirittura del +1,8% rispetto al settembre dello scorso anno. Segnali preoccupanti perché riguardano spese primarie delle famiglie e beni di cui i cittadini non possono fare a meno. Il rischio, inoltre, è che in vista dell’inverno le tariffe energetiche possano registrare una nuova escalation specie sul mercato libero, con effetti negativi a cascata su milioni di famiglie».

Adoc: superare politica dei bonus una tantum

L’Adoc sottolinea che in realtà i prezzi dei beni di largo consumo non sono mai scesi. E dice basta alla politica dei bonus.

Spiega la presidente Adoc nazionale Anna Rea: «A queste difficoltà si sono aggiunte le spese della ripresa post-vacanze, come i costi legati alla scuola e ai trasporti. Il lieve calo dell’inflazione è dovuto principalmente alla diminuzione dei costi energetici, tuttavia, è necessario un controllo più rigoroso e ci aspettiamo che dai monitoraggi effettuati dai nuovi Osservatori dei Prezzi, presso le Prefetture delle città capoluogo, emergano elementi utili per contrastare eventuali speculazioni».

Per Rea inoltre «è fondamentale superare la politica dei bonus una tantum e, soprattutto, sostenere la ripresa economica a favore di consumatori e imprese».


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