Inflazione, Istat: a novembre più 0,7%, carrello della spesa a più 5,4%
Istat: a novembre l’inflazione diminuisce dello 0,5% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua, in rallentamento rispetto alle stime. Si torna ai livelli prossimi a quelli del febbraio 2021
A novembre l’Istat vede un po’ al ribasso l’inflazione generale. A novembre 2023 l’inflazione registra infatti una diminuzione dello 0,5% su base mensile e un aumento di 0,7% su base annua, da +1,7% nel mese precedente (la stima preliminare era +0,8%). Su prodotti alimentari e bevande analcoliche l’inflazione è al 5,9%, sul carrello della spesa si attesta al 5,4% – anche questa voce è rivista al ribasso rispetto alle stime. L’inflazione torna a livelli vicini a quelli del 2021, spiega l’Istituto.
Inflazione, si torna a livelli vicini a febbraio 2021
Commenta l’Istat: “A novembre l’inflazione scende a 0,7%, tornando a livelli prossimi a quelli del febbraio 2021 (+0,6%). L’ulteriore calo del tasso di inflazione risente ancora del favorevole andamento dei prezzi dei Beni energetici, che a novembre evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale. Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e alla nuova decelerazione dei prezzi degli Alimentari (+5,8%), in particolare della componente lavorata, che esercita un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+5,4%). Infine, l’inflazione di fondo si attesta a novembre al +3,6% (da +4,2%)”.
La decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente ai prezzi degli Energetici, sia non regolamentati (da -17,7% a -22,5%) sia regolamentati (da -31,7% a -34,9%), e, in misura minore, al rallentamento degli alimentari lavorati (da +7,3% a +5,8%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +4,6%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +4,0% a +3,5%). Questi effetti risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +4,9% a +5,6%).
Continuano a rallentare in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che passano da +6,1% a +5,4%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,6% a +4,6%).