Intelligenza artificiale, MDC: servono regole più stringenti e monitoraggio costante
MDC interviene in merito all’accordo sull’intelligenza artificiale raggiunto dall’Ue, esprimendo cauto ottimismo nonostante i progressi fatti
Dopo due anni di intensi negoziati, l’Unione europea ha raggiunto un accordo sull’AI Act, una normativa innovativa che mira a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.
Le nuove regole – si legge in una nota della Commissione Ue – che saranno applicate direttamente e nello stesso modo in tutti gli Stati membri, sulla base di una definizione di IA adeguata alle esigenze future, seguono un approccio basato sul rischio.
Le applicazioni a rischio minimo, come i sistemi di raccomandazione o i filtri spam basati sull’IA, godranno di un “lasciapassare” e dunque saranno esenti da obblighi, in quanto presentano rischi minimi o nulli per i diritti o la sicurezza dei cittadini. I sistemi di IA identificati come ad alto rischio dovranno rispettare requisiti rigorosi e prevedere tra l’altro sistemi di attenuazione dei rischi, set di dati di elevata qualità, la registrazione delle attività, una documentazione dettagliata, informazioni chiare per gli utenti, sorveglianza umana e un elevato livello di robustezza, accuratezza e cibersicurezza. Mentre i sistemi di IA considerati una chiara minaccia per i diritti fondamentali delle persone saranno vietati.
Intelligenza artificiale, MDC: su Regolamento cauto ottimismo
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), impegnato nel progetto TRIS Recupero, accoglie con cauto ottimismo questa svolta, in attesa del testo del provvedimento, riconoscendo gli sforzi compiuti dal Regolatore Ue per salvaguardare i diritti dei cittadini. Francesco Luongo, esperto del Movimento, evidenzia tuttavia la necessità di ulteriori perfezionamenti per assicurare che questa normativa sia efficace e non aggirabile.
“L’AI Act – spiega l’associazione – introduce misure importanti in termine di divieti: di categorizzazione biometrica sensibile; di Scraping non mirato per il riconoscimento facciale; di Social Scoring; di manipolazione comportamentale. E prescrive limitazioni all’uso del riconoscimento delle emozioni; condizioni rigorose per il riconoscimento facciale in spazi aperti al pubblico e sanzioni significative per il mancato rispetto delle norme”.
Nonostante questi progressi, MDC ritiene “essenziale implementare miglioramenti per garantire che l’AI Act sia più efficace e chiaro”.
Secondo l’associazione occorrono infatti: definizioni più precise per evitare interpretazioni ambigue e garantire una migliore comprensione delle responsabilità; linee guida dettagliate sulle eccezioni, in particolare riguardo il riconoscimento facciale, per prevenire potenziali abusi; valutazioni obbligatorie sull’impatto sociale dell’AI per comprendere meglio come queste tecnologie influenzino l’etica, l’equità e l’inclusività nella società; maggior enfasi sui diritti umani per rafforzare la tutela contro abusi e discriminazioni; strutture di monitoraggio rafforzate per garantire il rispetto delle norme, soprattutto a tutela dei consumatori e processi di revisione continua, data l’evoluzione rapida dell’AI, per mantenerla attuale e rilevante.
L’AI Act è un “passo importante verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale è utilizzata in modo responsabile ed etico. Il Movimento Difesa del Cittadino si impegna a lavorare affinché questa normativa sia migliorata e resa più efficace, a tutela dei diritti e della sicurezza dei cittadini e dei consumatori europei”, conclude Luongo.