Intesa Sanpaolo trasferisce i suoi correntisti a Isybank, UNC invia un esposto all'Antitrust

Intesa Sanpaolo trasferisce i suoi correntisti a Isybank, UNC invia un esposto all'Antitrust (Foto di Tumisu da Pixabay)

L’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust sul trasferimento d’ufficio dei correntisti di Intesa Sanpaolo a Isybank, una banca dello stesso gruppo ma completamente online, per accertare la correttezza della pratica commerciale.

Dovrebbero essere 300mila le persone coinvolte, che potrebbero diventare almeno 2 milioni nei prossimi mesi – si legge su il Fatto Quotidiano, che spiega: “il passaggio è avvenuto “d’ufficio” in base ad un sistema di silenzio– assenso. Per chi aveva scelto questo canale, la banca si è limitata ad inviare una comunicazione sull’ app, ma chi non l’ha letta oppure non ha espresso la sua contrarietà è stato automaticamente “dirottato” verso il nuovo istituto”.

Diverse le lamentele postate dai clienti di Intesa su X (Twitter), anche sulle modalità con cui questo passaggio è stato annunciato dalla banca. “Come mai Intesa Sanpaolo oltre alla notifica nell’app non ha inviato una mail o una raccomandata per informare sul passaggio a Isybank?“, chiede un utente. Mentre qualcuno scrive “Ho chiamato il numero verde di banca Intesa per oppormi al trasferimento, il termine è scaduto il 30 settembre“.

Come si legge su Fanpage.it, infatti, “Intesa Sanpaolo aveva dato la possibilità di negare il passaggio a Isybak fino al 30 settembre, ma alcuni clienti si sono accorti del trasferimento solo dopo la data. […] Si può tornare indietro, ma come spiega Intesa Sanpaolo è necessario aprire un nuovo conto“.

Inoltre secondo quanto dichiarato da Intesa – riporta Fanpage.it – “l’informativa è stata inviata in base alla modalità che il cliente stesso aveva scelto come canale preferenziale per ricevere le comunicazioni della Banca, quando aveva aperto il conto”.

Passaggio da Intesa Sanpaolo a Isybank, UNC chiede chiarimenti

“I nostri sportelli sono letteralmente tempestati dalle proteste dei consumatori, che lamentano di non essere stati adeguatamente informati del passaggio “forzoso” da Intesa SanPaolo a Isybank – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Evidentemente la modalità e la procedura con quale Intesa SanPaolo ha comunicato ai propri clienti il trasferimento ad un’altra banca, seppur dello stesso gruppo, non è stata sufficiente, visto che, a giudicare dalle rimostranze a noi pervenute, molti sono letteralmente cascati dalle nuvole”.

“Per quanto Intesa SanPaolo abbia inviato l’informativa in base alle modalità che il correntista aveva scelto come canale preferenziale – prosegue Dona – chiediamo all’Antitrust se per una comunicazione così rilevante, che non rientra certo tra i consueti avvisi che solitamente si ricevono, fosse sufficiente la modalità scelta dall’istituto bancario e se poteva valere il silenzio assenso, come se fosse una semplice modifica unilaterale del contratto. Può bastare, ad esempio, una notifica in un’App, che spesso sfugge alla nostra attenzione? Sotto il faro dell’Antitrust anche la necessità di dover riaprire un nuovo conto corrente per rientrare con Intesa SanPaolo, una procedura più complicata rispetto al passaggio inverso precedente”.

“In ogni caso, resta il giudizio sull’opportunità di trattare in questo modo migliaia di clienti: la domanda che dobbiamo farci quando si parla di responsabilità sociale di impresa e di parametri ESG è se sia giusto dare una informativa di questo tipo con modalità tali da sfuggire all’attenzione delle maggior parte delle persone, come è dimostrato dalle centinaia di commenti ricevuti dal video che ho pubblicato su Instagram e Tiktok”, analizza Dona, che conclude: “Certamente il risultato di “regalare” moltissimi nuovi clienti alla neonata banca digitale è stato raggiunto, ma a quale prezzo? Al di là della legittimità formale dell’iniziativa (sulla quale adesso sarà l’Autorità Antitrust a pronunciarsi) resta l’amaro in bocca per un comportamento che non ci saremmo aspettati da una banca così importante nel nostro Paese. Per questo abbiamo deciso di abbandonare tutti i tavoli di lavoro in essere tra Intesa SanPaolo e le associazioni dei consumatori“.


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