Nel 2015 i prezzi medi delle polizze RC Auto sono scesi del 7,5% e il divario con gli altri paesi come Francia, Germania e Spagna si è ridotto dai 234 euro del 2011 a circa 150. Buoni i risultati per la scatola nera: i contratti sono arrivati a un sesto del totale. Presto la nuova nota informativa per le assicurazioni danni che in sole 3 pagine riassumerà in modo chiaro e graficamente evidente tutte le caratteristiche e i dettagli del contratto offerto. Sono i principali risultati che emergono dalla relazione annuale dell’Ivass, l’Autorità che vigila sul comparto assicurativo, presentata oggi a Roma.
Come sta dunque il mercato delle assicurazioni italiano? L’Ivass scrive che la raccolta premi cresce del 2,5% (150 miliardi, il 9% del Pil) trainata dal comparto vita e in particolare dalle polizze unit linked, i cui premi hanno raggiunto i 32 miliardi (22 miliardi nel 2014). Per le polizze vita tradizionali, a prevalente contenuto obbligazionario e con rendimenti minimi garantiti, i premi sono scesi a 76 miliardi (82 miliardi nel 2014). Preoccupa molto tutto il settore il persistere di tassi d’interesse azzerati che potrebbero mettere a rischio la tenuta dei bilanci.
La raccolta RC Auto si è ridotta ancora (-6,5%) e la riduzione è da attribuire al calo dei prezzi, non dei volumi. Il Presidente dell’Ivass Salvatore Rossi spiega che, nonostante i prezzi dei premi RC Auto siano scesi e si sia ridotto il divario con gli altri paesi, il “caso Italia” dato da polizze care e un tasso alto di frodi “non è risolto”.
Per questo presto scatterà la nuova operazione trasparenza che prevede una nuova nota informativa per le assicurazioni danni che, in sole tre pagine, riassumerà in modo chiaro e graficamente evidente tutte le caratteristiche e i dettagli del contratto offerto. La nota dovrà essere obbligatoriamente consegnata agli assicurati prima della sottoscrizione di una polizza e non dovrà riportare alcun riferimento normativo (se non essenziale) o alcun rinvio alle condizioni di polizza. L’obiettivo è quello di agevolare la lettura, la comprensione e il confronto tra i contratti offerti anche da diverse compagnie.
“Il divario con l’Europa è ancora una voragine da colmare – commenta Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori – Il Governo non solo deve fare la sua parte nel ddl concorrenza ma deve anche ridurre le imposte sull’RC Auto. Visto che si sono eliminate le Province, ad esempio, non si capisce perché restino le imposte che oggi servono a finanziarle, pari al 16% del premio. Insomma è una buona notizia che i prezzi, dopo secoli di rialzi, stiano finalmente scendendo, ma la strada da fare è lunga. Il gap con il resto d’Europa è ancora intollerabile” conclude Dona.
Secondo Federconsumatori e Adusbef quelli dell’Ivass sono dati ancora estremamente ottimisti. “È vero che una piccola frenata degli aumenti c’è stata (seppure non in tutta Italia), ma di certo diminuzioni di questa portata non si sono mai viste”.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel 2015 l’andamento delle polizze risulta contenuto rispetto alla crescita esponenziale avvenuta negli scorsi anni, ma è pur sempre in aumento dell’1,2% rispetto al 2014. Il divario con gli altri Paesi andrebbe eliminato del tutto, essendo ingiustificato e ingiustificabile, e conferisce all’Italia il primato per le polizze RC Auto più care d’Europa – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Ma vi è un altro dato contraddittorio: se i contratti con scatola nera sono arrivati a 1/6 del totale, non dovrebbe voler dire che il rischio di frodi (ovvero l’alibi utilizzato dalle compagnie per applicare gli aumenti) si è ridotto in maniera notevole e quindi che gli aumenti non hanno alcuna ragione di sussistere? Invece, soprattutto al Sud, prosegue il vero e proprio salasso operato dalle compagnie. Ci auguriamo che entri in vigore al più presto la misura che prevede un adeguamento a livello nazionale delle tariffe per gli automobilisti virtuosi (secondo il quale un automobilista virtuoso con costo medio del premio superiore alla media nazionale che non abbia avuto sinistri con responsabilità da almeno 5 anni e abbia installato sul proprio veicolo la scatola nera, deve pagare la stessa tariffa di un automobilista con le stesse caratteristiche e nella stessa classe con un costo medio del premio inferiore alla media nazionale).
Le Associazioni chiedono all’Ivass di valutare con maggiore attenzione l’andamento del mercato e di intervenire concretamente per rendere il settore più competitivo e più trasparente, due caratteristiche vitali che in questo ambito sono estremamente rare. “Ci aspettiamo che il Governo disponga misure urgenti, ma soprattutto efficaci, per una reale diminuzione di tali costi, il cui peso è ancora eccessivamente oneroso per le famiglie. Per le imprese, invece, il settore è estremamente florido e garantisce ampi profitti. Proprio per questo vi sono ampi margini di intervento che consentirebbero alle assicurazioni di praticare prezzi più congrui”.


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