Su TikTok si diffonde la nuova sfida della “cicatrice francese”, l'Antitrust avvia un'istruttoria

Su TikTok si diffonde la nuova sfida della “cicatrice francese”, l'Antitrust avvia un'istruttoria (foto Pixabay)

Su TikTok si diffonde la nuova sfida della “cicatrice francese”, l’Antitrust avvia un’istruttoria

Secondo l’Autorità mancano adeguati sistemi per vigilare sui contenuti pubblicati da terzi e non vengono applicate le Linee Guida delle società proprietarie di TikTok, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi che istigano a suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti della società irlandese TikTok Technology Limited, attiva nel settore dei social media attraverso la piattaforma TikTok e responsabile per i rapporti con i consumatori europei, a seguito della presenza sulla piattaforma di numerosi video di ragazzi che adottano comportamenti autolesionistici; da ultimo, è diventata virale la sfida cicatrice francese”, che si sta diffondendo in Francia e in Italia. Secondo quanto riportato da Wired, sono già oltre 59 milioni le visualizzazioni su TikTok dei contenuti che presentano l’hashtag #cicatrice.

Come spiegato dalla Polizia Postale, che ha invitato giovani e adulti a segnalare l’eventuale presenza di sfide sui social, la cosiddetta challenge della “cicatrice francese” consiste nel “procurarsi uno o più ematomi sullo zigomo stringendo con forza la cute tra le dita, sino a lasciare un segno livido evidente. L’intento è quello di assumere un aspetto più rude e temerario, mostrando i segni di una fittizia colluttazione“. Ne consegue, quindi, una “deturpazione del viso, i cui esiti però, possono durare diverse settimane, producendo talvolta danni alla cute, anche gravi“.

Quindi, vista la rapida diffusione di questa sfida, la Polizia Postale ha messo in guardia i genitori: “Parlate ai ragazzi della challenge della cicatrice francese e in generale delle sfide, per cercare di capire quale interesse e importanza possano avere per loro. Ricordategli che nessun livello di popolarità online merita di esporsi al rischio di agire illegalmente o di farsi del male. Monitorate la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone“.

E si è rivolta anche ai ragazzi e alle ragazze, per spiegare loro quali potrebbero essere le conseguenze del gesto: “Gli ematomi prodotti sugli zigomi per la challenge della cicatrice francese possono durare per settimane e lasciare segni visibili per molti mesi. Tra qualche settimana questa “moda” smetterà di essere popolare e ti resteranno comunque i segni di un momento di impulsività. Rispetta gli altri e te stesso nel partecipare alle challenge e ricorda che è reato diffondere informazioni e immagini private di altri, soprattutto se minorenni“.

TikTok e la sfida della “cicatrice francese”, l’intervento dell’Antitrust

L’Antitrust, che ha avviato il procedimento anche verso la società inglese e quella italiana, ha contestato a TikTok la “mancata predisposizione di adeguati sistemi di monitoraggio per vigilare sui contenuti pubblicati dai terzi, secondo i parametri di diligenza richiesti, e soprattutto in presenza di fruitori del servizio particolarmente vulnerabili quali i minori”.

“Le società non avrebbero applicato le proprie Linee Guida, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta. Infine, si è contestato lo sfruttamento di tecniche di intelligenza artificiale suscettibili di provocare un indebito condizionamento dell’utenza. Il riferimento è, in particolare, all’algoritmo sotteso al funzionamento della piattaforma che, adoperando i dati degli utenti, personalizza la visualizzazione della pubblicità e ripropone contenuti simili a quelli già visualizzati e con cui si è interagito attraverso la funzione like.

Inoltre oggi l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto un’ispezione nella sede italiana di TikTok.

Consumatori: bene indagine dell’Antitrust

Le Associazioni dei Consumatori hanno accolto favorevolmente l’intervento dell’Antitrust.

Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori è “Giusto vigilare e rimuovere contenuti potenzialmente pericolosi, sempre, senza se e senza ma. A maggior ragione lo deve fare una piattaforma così popolare tra i giovani. Siamo disponibili a collaborare con Tik Tok – sottolinea Dona – non solo per rafforzare le linee guida ma per tradurle poi in atti concreti, potenziando il monitoraggio e la vigilanza”.

Il Codacons, invece, ritiene che l’intervento sia “utile“, ma che rappresenti “una goccia nel mare, considerati i contenuti che circolano oggi sui social network e che possono fortemente condizionare i più giovani”.

“È giusto attenzionare e tenere sotto controllo i contenuti dei social potenzialmente pericolosi – afferma Anna Rea, Presidente dell’ADOC nazionale. – TikTok è una piattaforma molto popolare e ha l’obbligo di vigilare e di applicare le Linee guida. […] Il problema della sicurezza e della tutela dei consumatori, a partire dai più giovani, riguarda tutto l’ambito digitale, non solo TikTok. Vigileremo e ci attiveremo per il rispetto e la tutela delle persone consumatori a partire dai più piccoli, che sono i più vulnerabili”.


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Scrive per noi

Francesca Marras
Mi sono laureata in Scienze Internazionali con una tesi sulle politiche del lavoro e la questione sindacale in Cina, a conclusione di un percorso di studi che ho scelto spinta dal mio forte interesse per i diritti umani e per le tematiche sociali. Mi sono avvicinata al mondo consumerista e della tutela del cittadino nel 2015 grazie al Servizio Civile. Ho avuto così modo di occuparmi di argomenti diversi, dall'ambiente alla cybersecurity e tutto ciò che riguarda i diritti del consumatore. Coltivo da anni la passione per i media e il giornalismo e mi piace tenermi sempre aggiornata sui nuovi mezzi di comunicazione. Una parte della mia vita, professionale e non, è dedicata al teatro e al cinema.

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