UE, le nuove tecniche genomiche nel pacchetto di proposte della Commissione

UE, le nuove tecniche genomiche nel pacchetto di proposte della Commissione (Foto di Cornell Frühauf da Pixabay)

La Commissione UE ha adottato un pacchetto di misure per un uso sostenibile delle principali risorse naturali, destinato anche a rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari e dell’agricoltura dell’UE. Tra le misure troviamo anche quelle che riguardano le “nuove tecniche genomiche“.

“Le proposte – si legge nella nota della Commissione – promuoveranno l’innovazione e la sostenibilità, consentendo l’uso sicuro del progresso tecnico nelle nuove tecniche genomiche al fine di consentire lo sviluppo di colture resilienti ai cambiamenti climatici e la riduzione dell’uso di pesticidi chimici, e garantendo sementi e materiale riproduttivo più sostenibili, di alta qualità e diversificati per piante e foreste“.

“Gli agricoltori e gli allevatori hanno bisogno di accedere all’innovazione di punta – ha affermato la Commissione. – Le nuove tecnologie possono contribuire a rafforzare la resilienza dei terreni agricoli e forestali e a proteggere i raccolti dagli effetti dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e del degrado ambientale”.

Le proposte della Commissione UE sulle nuove tecniche genomiche

Le nuove tecniche genomiche (NGT) – spiega la Commissione UE – consentono di sviluppare varietà vegetali migliorate, che sono resilienti ai cambiamenti climatici e resistenti agli organismi nocivi, che richiedono meno fertilizzanti e pesticidi e possono garantire rese più elevate, contribuendo a dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi chimici e riducendo la dipendenza dell’UE dalle importazioni agricole”.

Secondo quanto spiegato dalla Commissione, nella maggior parte dei casi queste nuove tecniche determinano cambiamenti più mirati, più precisi e più rapidi rispetto alle tecniche convenzionali, pur producendo colture identiche a quelle che si sarebbero potute ottenere con tecniche classiche come la selezione delle sementi e gli incroci.

La proposta adottata, quindi, definirà due categorie di piante ottenute dalle NGT: piante NGT comparabili alle piante esistenti in natura o convenzionali e piante NGT con modifiche più complesse. Per raggiungere il mercato le due categorie saranno soggette a requisiti diversi, che tengono conto delle loro diverse caratteristiche e dei loro diversi profili di rischio.

Le piante della prima categoria dovranno essere notificate. Le piante della seconda categoria saranno oggetto della più ampia procedura prevista dalla direttiva OGM.

La proposta, inoltre, fornirà incentivi per orientare lo sviluppo delle piante verso una maggiore sostenibilità; garantirà la trasparenza su tutte le piante NGT presenti sul mercato dell’UE (ad esempio attraverso l’etichettatura delle sementi) e offrirà un solido monitoraggio dell’impatto economico, ambientale e sociale dei prodotti NGT.

Perché la Commissione propone queste nuove normative?

Come spiegato dalla Commissione UE nelle FAQ dedicate, dopo l’adozione della legislazione dell’UE in materia di OGM nel 2001, e in particolare negli ultimi 10 anni, sono state sviluppate diverse NGT sulla base dei progressi intervenuti nel campo della biotecnologia. Nel novembre 2019, quindi, il Consiglio ha chiesto alla Commissione di fornirgli uno studio sulle NGT. 

“Lo studio della Commissione del 2021 ha concluso che le norme attuali (principalmente la legislazione vigente in materia di OGM) non sono al passo con il progresso scientifico e tecnologico e non agevolano sufficientemente lo sviluppo e l’immissione sul mercato di prodotti NGT innovativi. L’UE ha bisogno di un quadro adattato che garantisca la sicurezza delle piante NGT, affinché ne traggano vantaggio gli agricoltori, i consumatori e l’ambiente”.

Nuove tecniche genomiche e sicurezza

La Commissione UE ha spiegato anche che “la proposta legislativa garantisce un livello elevato di protezione della salute umana e animale e dell’ambiente“.

La proposta riguarda solo le piante prodotte mediante mutagenesi mirata e cisgenesi e gli alimenti e i mangimi da esse prodotti e – spiega la Commissione –  secondo il parere dell’EFSA “non sussistono nuovi pericoli specificamente connessi alla mutagenesi mirata e alla cisgenesi nelle piante”.

L’EFSA, in particolare, “ha osservato che alcune piante ottenute con queste tecniche possono presentare mutazioni di portata limitata, che potrebbero verificarsi anche in natura o con il ricorso a tecniche di selezione convenzionali; altre possono presentare mutazioni multiple ed estese, simili a quelle delle piante prodotte con le tecniche consolidate di modificazione genetica impiegate negli ultimi 20 anni. L’Autorità ritiene, pertanto, che la valutazione dei rischi posti da queste tecniche debba essere adattata in funzione delle tecniche medesime”.


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