Vendite al dettaglio, Istat: a ottobre aumento congiunturale sia in valore che in volume (Foto Pixabay)

A ottobre le vendite al dettaglio salgono dello 0,4% in valore rispetto a settembre e dello 0,3% su base annua. In particolare nel confronto mensile le vendite al dettaglio segnano una crescita congiunturale dello 0,4% in valore e dello 0,3% in volume. Sono in aumento le vendite dei beni alimentari (+0,6% sia in valore sia in volume) come pure, marginalmente, quelle dei beni non alimentari (rispettivamente +0,2% e +0,1%).

Su base tendenziale, invece, a ottobre 2023 le vendite al dettaglio aumentano dello 0,3% in valore e registrano un calo in volume del 4,0%. Le vendite dei beni alimentari crescono del 3,5% in valore e diminuiscono del 2,9% in volume; quelle dei beni non alimentari calano sia in valore (-2,0%) sia in volume (-4,7%).

Vendite al dettaglio, tornano a crescere i volumi

“A ottobre 2023 si registra un aumento congiunturale delle vendite al dettaglio in valore e in volume, determinato sia dall’andamento dei beni alimentari sia da quello dei beni non alimentari – spiega l’Istat – Per quanto riguarda i volumi si tratta del primo mese di crescita dallo scorso maggio. A livello tendenziale, è in rallentamento la crescita del valore delle vendite, che si mantiene debolmente positiva a ottobre (+0,3%), mentre prosegue la diminuzione dei volumi. Tra le forme distributive sono in aumento le vendite della grande distribuzione, quelle al di fuori dei negozi e del commercio elettronico, mentre sono in calo, per il quarto mese consecutivo, quelle delle imprese operanti su piccole superfici”.

Per quanto riguarda i beni non alimentari, ci sono variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti, con una prevalenza di segni negativi. L’aumento maggiore riguarda i Prodotti di profumeria, cura della persona (+3,1%), mentre registrano il calo più consistente Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-5,3%) e Abbigliamento e pellicceria (-5,0%).

Rispetto a ottobre 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+2,2%), le vendite al di fuori dei negozi (+0,5%) e il commercio elettronico (+1,6%), mentre registrano una variazione negativa le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,8%). Le vendite nei discount di alimentari sono in aumento del 5,1%.

 

Istat commercio al dettaglio ottobre 2023

 

UNC: scongiurato il rischio di un Natale in bianco

«Scongiurato, almeno per ora, il rischio di un Natale in bianco sul fronte dei consumi – commenta il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona – Infatti, finalmente, non solo salgono le vendite in valore, gonfiate a dismisura dall’inflazione, ma anche quelle in volume, perlomeno rispetto a settembre. Uno spiraglio di luce che fa sperare in una ripresa del commercio».

Naturalmente, prosegue Dona, «non siamo per niente usciti dal tunnel della crisi, come dimostrano i dati su base annua, per i quali il divario tra vendite in valore e in volume, +0,3% contro -4%, gap che per gli alimentari arriva a 6,4 punti percentuali, pari alla differenza tra il +3,5% in valore e il -2,9% in volume, attesta che gli italiani continuano a spendere di più per comperare di meno e a dover stringere la cinghia persino sul cibo, mangiando quantità inferiori rispetto a prima».

Secondo lo studio dell’associazione, se si traduce in euro il calo dei volumi consumati su ottobre 2022, le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 168 euro a prezzi del 2022, quelle non alimentari di 757 euro, per un totale di 925 euro. Una coppia con due figli acquista 233 euro in meno di cibo e 1043 euro di beni non alimentari, per una cifra complessiva di 1276 euro, mentre per una coppia con un figlio sono 211 euro in meno per mangiare, 1160 euro in totale.

Codacons: pessimo segnale in vista del Natale

“Un pessimo segnale in vista del Natale, con le vendite al dettaglio ancora fortemente influenzate dai rincari che continuano a colpire tutti i settori”, commenta invece il Codacons.

“Anche a ottobre le vendite registrano l’ennesimo crollo verticale in volume, con una contrazione su base annua del -4% a fronte di un aumento in valore del +0,3% – afferma il Codacons – Questo significa che, al netto dell’inflazione e considerata la spesa per consumi delle famiglie, gli acquisti calano in volume per complessivi 32,5 miliardi di euro annui, pari in media a -1.260 euro su base annua a famiglia”.


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