Bisfenolo A, Agenzia europea per l’ambiente: l’esposizione degli europei supera i livelli di sicurezza (Foto di Classically Printed da Pixabay)

L’esposizione degli europei al bisfenolo A supera ampiamente i livelli accettabili di sicurezza sanitaria. Secondo dati di ricerca aggiornati, “l’esposizione della popolazione alla sostanza chimica sintetica bisfenolo A (BPA), che viene utilizzata in qualsiasi cosa, dai contenitori alimentari in plastica e metallo alle bottiglie d’acqua riutilizzabili e ai tubi dell’acqua potabile in Europa, è ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria. Questo rappresenta un potenziale rischio per la salute di milioni di persone”. È quanto afferma un briefing dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) pubblicato a metà settembre.

Bisfenolo A e rischi per la salute

Il documento contiene le informazioni più recenti sull’esposizione della popolazione al bisfenolo A, una sostanza chimica sintetica usata in grandi quantità da decenni e dannosa per la salute umana.

Le persone sono continuamente esposte al BPA rilasciato da contenitori degli alimenti e prodotti di uso quotidiano. Il bisfenolo A è infatti usato in combinazione con altre sostanze per produrre plastiche e resine. È usato ad esempio nella produzione delle plastiche in policarbonato (molto diffuse per le proprietà di trasparenza, resistenza termica e meccanica), utilizzate nei recipienti per uso alimentare, e nelle resine epossidiche che compongono il rivestimento protettivo interno presente nella maggior parte delle lattine per alimenti e bevande.

Il BPA può danneggiare la salute umana a causa delle sue proprietà di interferente endocrino che può alterare il funzionamento del sistema ormonale. Può danneggiare il sistema riproduttivo e influenzare negativamente il sistema immunitario. Rappresenta insomma un problema per la salute.

Bisfenolo A e rischi per la salute

Ma quanto? Il documento dell’Agenzia europea per l’ambiente si basa sui dati raccolti da uno studio di biomonitoraggio umano dell’UE. E ha trovato che fino al 100% delle persone partecipanti provenienti da 11 paesi dell’UE erano probabilmente esposti alla sostanza chimica al di sopra delle soglie di sicurezza per la salute. E questo, denuncia l’Agenzia, «solleva notevoli preoccupazioni per la salute della più ampia popolazione dell’Ue».

Ha detto la direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per l’ambiente Leena Ylä-Mononen: «Grazie all’innovativo progetto di ricerca dell’UE sul biomonitoraggio umano siamo in grado di vedere che il bisfenolo A rappresenta un rischio per la nostra salute molto più diffuso di quanto si pensasse in precedenza. Dobbiamo prendere sul serio i risultati di questa ricerca e intraprendere maggiori azioni a livello europeo per limitare l’esposizione alle sostanze chimiche che rappresentano un rischio per la salute degli europei».

L’UE è dunque sempre più preoccupata per l’uso massiccio di bisfenolo A in molti prodotti di consumo e per il suo impatto sulla salute umana. Le persone sono esposte al BPA principalmente attraverso la dieta poiché il BPA è presente in una gamma di plastiche comunemente utilizzate negli imballaggi per alimenti e bevande. I prodotti alimentari in scatola rappresentano la fonte di esposizione più importante per tutte le fasce d’età (parere Efsa).

Il progetto di biomonitoraggio e il bisfenolo A

Lo studio di cui parla l’Agenzia europea per l’ambiente, il progetto europeo di biomonitoraggio umano HBM4EU, è stato condotto da gennaio 2017 a giugno 2022 e ha trovato bisfenolo A nelle urine del 92% dei partecipanti adulti provenienti da 11 paesi europei.

Nel dettaglio, il bisfenolo A e altri due bisfenoli utilizzati come sostituti del BPA (bisfenolo S e bisfenolo F) sono stati misurati nelle urine di 2.756 adulti provenienti da 11 paesi (Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Islanda, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e la Svizzera).

Nei paesi che hanno partecipato al biomonitoraggio del BPA, il livello di superamento variava tra il 71% e il 100%. L’esposizione della popolazione al bisfenolo A in Europa è quindi troppo elevata e costituisce un potenziale problema per la salute. Per questioni di metodologia, l’Agenzia afferma inoltre che “esiste la probabilità che in realtà tutti gli 11 Paesi abbiano tassi di superamento del 100% esposti al di sopra dei livelli di sicurezza”.


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