
Catene dentistiche, Federconsumatori: “Prevenire è meglio che curare” (Foto di Reto Gerber da Pixabay)
Catene dentistiche, Federconsumatori: “Prevenire è meglio che curare”
Federconsumatori chiede un intervento normativo per potenziare le cure odontoiatriche pubbliche e per tutelare i pazienti in caso di problemi con le catene dentistiche
“Le catene dentistiche vanno riportate al più presto nell’alveo delle attività sanitarie, mettendo al centro la tutela dei pazienti e prevenendo nuovi disastri”. È quanto rivendica Federconsumatori che punta i riflettori sulle cliniche dentistiche, sulla promessa di cure low cost e sulla necessità di un intervento normativo in un settore che, negli anni, ha creato non pochi problemi ai pazienti. L’associazione si dichiara preoccupata dalla crescita in Italia delle catene dentistiche e delle loro filiali, memore di quanto accaduto fra il 2019 e il 2021 con i fallimenti di Idea Sorriso e Dentix. Il problema di casi simili è che i pazienti vengono abbandonati, spesso con le cure dentistiche in corso, e nel frattempo arrivano ingiunzioni di pagamento a chi aveva sottoscritto i finanziamenti.
Catene dentistiche, i problemi del settore
“Nessuno ha voluto affrontare in questi anni il problema – dice Federconsumatori – e oggi le carenze legislative e le diffuse sottovalutazioni consentono l’ulteriore proliferare di Società dai capitali minimi, di nessuna solidità, spesso collegate a finanziarie i cui prestiti sono una parte determinante di questo sistema”.
L’associazione ricorda che nel settembre 2021 “il Senato ha respinto un emendamento che avrebbe introdotto maggiori tutele per i cittadini nell’ambito delle cure odontoiatriche, affrontando la condizione di ripetuti fallimenti di cliniche che all’improvviso chiudono i battenti lasciando i cittadini senza cure, ma con ingenti debiti con le finanziarie. È sempre più urgente – ribadisce Federconsumatori – un intervento da parte del legislatore, sul tema dell’accreditamento delle aziende autorizzate ad operare nel settore sanitario, ma anche, per far crescere le cure odontoiatriche pubbliche e l’odontoiatria sociale per assolvere ai bisogni sanitari di quanti non riescono ad accedere a cure a pagamento e sono costretti a rinunce. Urgono, inoltre, norme chiare sul tema del rimborso ai cittadini e del sistema sanzionatorio a carico delle società che non operano correttamente”.
Federconsumatori ribadisce che i problemi ci sono e lancia “un grido d’allarme sul possibile ripetersi di fallimenti e chiusure”. Racconta con queste parole la dinamica che si innesca: “Si aprono sedi con grande facilità, e con altrettanta facilità si chiudono, lasciando lavori non terminati o con proposte di terminarli in altre regioni. Per alcune catene la sottoscrizione di un contratto di finanziamento è diventata una condizione essenziale per svolgere i lavori, anche per importi modesti. Il pagamento integrale immediato è una condizione estremamente pericolosa per il paziente, specialmente se la clinica è di recente apertura. Spesso i preventivi che vengono presentati sono molto distanti da quelli “low cost”, attesi dal possibile paziente, ma che a fronte di trattative si riducono anche del 20-25%, sempre con la condizione della sottoscrizione di un contratto di finanziamento. Infine, frequentemente, si segnala il peggioramento dei tempi di esecuzione dei lavori e la frequente modifica del medico curante”.

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