Giornata mondiale della salute: il digitale di cui abbiamo bisogno, quello che fa bene alla salute (Immagine Fondazione per la sostenibilità digitale)

Il 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute, un’occasione per riflettere sull’importanza della salute e sulla promozione di azioni volte a migliorare il benessere di tutti. In questo contesto, l’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità digitale ha osservato il ruolo trasformativo della tecnologia digitale nel settore sanitario, sottolineando come il digitale stia migliorando i servizi sanitari, la salute e il benessere dei consumatori.

Come il digitale cambia la sanità

All’interno del nuovo rapporto su “Sustainable Health” (su come il digitale cambia la percezione e il rapporto cittadino-sanità, salute e benessere) si riflette su quali siano le percezioni, i punti di vista e i comportamenti dei cittadini rispetto alle innovazioni tecnologiche del settore sanitario.

In questo contesto, l’Osservatorio ha riconosciuto il potenziale del digitale nel colmare le disparità nell’accesso ai servizi sanitari e nell’offrire soluzioni innovative per migliorare la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo.

“La ricerca mette in evidenza come le tecnologie digitali per la sanità vengano positivamente accolte da circa tre quarti della popolazione italiana, ma vengono di fatto usate da solo un terzo di essa – ha dichiarato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – La sempre più larga diffusione di wearable come gli smartwatch e di altri strumenti digitali, ha messo in risalto la necessità di trasparenza su due temi centrali, la gestione della privacy e quella dei dati raccolti. Temi la cui mancanza sostanziale di chiarezza, ad ora, rischia di produrre come effetto da una parte un uso dei dati che va al di là delle aspettative degli utenti meno consapevoli, dall’altra resistenze all’uso di quelli più accorti. A questo si aggiunge il ruolo sempre più centrale della cybersecurity”.

Una delle principali osservazioni emersa è che il digitale sta trasformando radicalmente il modo in cui vengono erogati e gestiti i servizi sanitari. La ricerca utilizza infatti l’indice DiSITM (Digital Sustainability Index) per analizzare la propensione dei cittadini verso la digitalizzazione e la sostenibilità analizzando i comportamenti degli italiani rispetto ai servizi sanitari, legati alla salute e al benessere, disponibili online o su app.

Le tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale, la telemedicina, i dispositivi indossabili e le app per la salute, stanno rivoluzionando la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle condizioni mediche. Questo permette anche una maggiore accessibilità per le persone che vivono in aree remote o che hanno difficoltà nell’ottenere cure tradizionali.

Un esempio tangibile di questo progresso è la diffusione della telemedicina. Grazie alle videochiamate e alle piattaforme digitali, i pazienti possono consultare i medici e ottenere diagnosi e trattamenti senza dover lasciare il comfort delle proprie case. La ricerca mette in evidenza come per il 77% dei cittadini l’avvento delle tecnologie digitali nel settore sanitario ha migliorato il servizio e l’esperienza dell’utente.

I dati: referti online, ricetta elettronica, telemedicina e visite online

Per quanto riguarda i referti online l’80% degli intervistati è consapevole dei benefici derivanti dall’utilizzo, mentre ancora un quinto della popolazione non è a conoscenza di questa possibilità. Invece l’84% degli italiani considera la ricetta elettronica più comoda rispetto a quella cartacea.

Si registrano opinioni contrastanti tra gli intervistati sulla questione telemedicina, dovute al fatto che i servizi offerti in ambito ambulatoriale non sono ancora molto diffusi. oltre il 70% degli italiani dichiara che i servizi di telemedicina sono stati uno strumento utile nel periodo della pandemia, ma che ora dovrebbero essere abbandonati.

Per quanto riguarda le visite online, infine, il 73% degli italiani si dichiarano d’accordo con il fatto che le applicazioni per lo svolgimento di visite on-line consentono di avere un consulto medico più veloce ed efficace. La pensano così soprattutto i giovani dai 16 ai 30 anni.

Confusione sulla questione privacy

Il digitale sta rendendo più accessibili le informazioni sulla salute e la prevenzione delle malattie. Grazie alle app per la salute e ai siti web informativi, le persone possono accedere a risorse educative e strumenti di monitoraggio per gestire meglio la propria salute. Questo empowerment dei pazienti promuove una maggiore consapevolezza ma quali sono le opinioni sulla questione privacy?

Il 66% degli intervistati ritiene infatti che la propria privacy sia più importante rispetto alla possibilità di utilizzare servizi per il consulto e/o la visita medica on-line se non in presenza di una piena tutela della propria privacy. Allo stesso tempo però, il 76% degli intervistati dichiara che l’utilità del servizio è tale, da portarli a mettere la privacy in secondo piano. I giovani sono i più confusi: a ritenere la privacy prioritaria è infatti l’81% di coloro che hanno tra i 16 e i 17 anni, l’87% dei quali però, allo stesso tempo, è pronto a metterla in secondo piano di fronte all’utilità dei servizi.

Mentre il digitale offre enormi vantaggi per la salute, è importante affrontare anche le sfide e le preoccupazioni associate a questa trasformazione. Una delle principali preoccupazioni resta dunque la sicurezza e la privacy dei dati sanitari. Con l’aumento della raccolta e dell’elaborazione dei dati sanitari digitali, è essenziale garantire che le informazioni personali dei pazienti siano protette da accessi non autorizzati e utilizzi impropri.

“È quanto meno ipotizzabile che tali comunità potrebbero svolgere un ruolo importante anche nella discussione e nel confronto su nuove tecnologie digitali. Un confronto basato, oltre che sulla conoscenza, anche e soprattutto sull’esperienza personale tra peer, potrebbe dare spazio all’espressione di paure e contraddizioni di fronte a nuovi strumenti digitali.” – ha spiegato Giuliano Castigliego, Psichiatra e psicoterapeuta, membro del Comitato Scientifico della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “Se vengono ignorate o rimosse, le resistenze continuano infatti ad agire inconsciamente e danno luogo alle contraddittorie posizioni sulla tecnologia sopra evidenziate. Solo se vengono apertamente espresse e affrontate, le resistenze possono essere superate insieme con le paure che le generano, lasciando spazio all’innovazione”, ha terminato Castigliego.


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