Le api sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente tanto che Albert Einstein sosteneva che: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Per tutelare questi piccoli insetti così preziosi, i Paesi membri dell’Ue hanno approvato la proposta della Commissione europea che introduce il divieto di utilizzo all’aperto di tre pesticidi perché nocivi per le api. L’impiego dei principi attivi (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, noti come neonicotinoidi), che è molto diffuso in agricoltura, sarà consentito solo in serra. La decisione segue restrizioni già imposte dall’Ue nel 2013.

L’Italia ha votato in favore della proposta di divieto insieme ad altri 15 paesi. Lo stop ai tre pesticidi, che sarà applicabile dalla fine del 2018, arriva dopo due tentativi falliti da parte della Commissione di mettere ai voti la sua proposta e due pareri dell’Efsa circa i rischi che questi principi attivi comportano per le api. I neonicotinoidi sono sostanze insetticide molto usate in agricoltura e risultano più tossici per gli invertebrati, come gli insetti, che non per mammiferi, o uccelli.

Greenpeace accoglie con grande soddisfazione il bando permanente e quasi totale dei tre insetticidi neonicotinoidi. “Questa è una notizia importante per le api, l’ambiente e tutti noi. Il voto a favore dell’Italia certifica l’attenzione dei cittadini italiani per la protezione degli impollinatori”, dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. “Bandire questi insetticidi è un passo necessario e importante, il primo verso una riduzione dell’uso di pesticidi sintetici e a sostegno della transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti”.

Per evitare che questi tre insetticidi ora vietati vengano sostituiti con altre sostanze chimiche che potrebbero essere altrettanto dannose, Greenpeace ritiene che l’Ue debba bandire l’uso di tutti i neonicotinoidi, come la Francia sta già considerando di fare. È inoltre necessario applicare gli stessi rigidi standard utilizzati per questo bando alla valutazione di tutti i pesticidi e, soprattutto, ridurre l’uso di pesticidi sintetici e sostenere la transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti.

Coldiretti rincara la dose affermando che per salvare le api “è ora necessario che il divieto riguardi coerentemente anche l’ingresso in Italia e in Europa di prodotti stranieri trattati con i principi attivi sotto accusa”.

Non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia ed in Europa, anche grazie agli accordi di libero scambio, ed è necessario, invece, che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.


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