I consumatori devono poter interrompere l’arbitrato alla Consob per ricorrere al giudice: è questa la principale proposta di modifica che un gruppo di associazioni di consumatori ha inviato alla Consob in relazione al nuovo organismo per la risoluzione extragiudiziale delle controversie in materia finanziaria. La Consob aveva infatti predisposto un documento, in consultazione pubblica fino a oggi, sul regolamento e sul funzionamento del nuovo organismo.
Le associazioni di consumatori Acu, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, CTCU, Cittadinanzattiva, Federazione Confconsumatori/Acp, Lega Consumatori, Movimento Consumatori e Unione Nazionale Consumatori hanno dunque presentato alla Consob le proposte di modifica al regolamento di funzionamento del nuovo organismo per la risoluzione extragiudiziale delle controversie in materia finanziaria, “un tema di grande attualità, viste le note vicende di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti”.
Il nuovo sistema, spiega la Consob, si basa su adesione obbligatoria dell’intermediario, accesso al sistema del tutto gratuito per l’investitore, natura decisoria del procedimento di risoluzione e termine di 90 giorni per la decisione. L’obiettivo dichiarato è quello di “garantire ai risparmiatori una tutela più efficace rispetto all’attuale modello della Camera di conciliazione e arbitrato presso la Consob, struttura di mera amministrazione delle procedure su base consensuale”.
Cosa chiedono i Consumatori? Una serie di proposte che prevedono prima di tutto la possibilità di ritirarsi dalla procedura in qualsiasi momento mantenendo la facoltà per entrambe le parti di ricorrere all’autorità giudiziaria. Le associazioni chiedono inoltre “l’accorciamento dei tempi, da 60 a 30 giorni, per poter presentare reclamo direttamente alla Consob, dopo esservi inutilmente rivolti all’ intermediario, il mantenimento dei 90 giorni per la definizione della controversia indipendentemente dalle fattispecie, l’eliminazione del limite del valore della lite, che impedisce all’organismo di intervenire oltre la soglia di 500 mila euro, e, soprattutto, la possibilità per il consumatore di poter interrompere l’arbitrato e poter ricorre in qualunque momento all’autorità giudiziaria. Un tema, questo, molto importante, considerato che spesso i tempi per ricorrere all’azione legale, ad esempio per le costituzioni di parte civile, sono dettate dai Tribunali e non sono nella disponibilità del risparmiatori. Anche l’accorciamento dei tempi della giustizia – aggiungono – è di grande rilievo ed è strettamente collegato al punto precedente. Per questo si chiede anche di non sospendere per 45 giorni l’attività dell’organismo”. Fra le altre richieste c’è inoltre la possibilità da parte dei consumatori di presentare ricorso in modalità online, posta e fax e la possibilità di presentarlo anche attraverso un procuratore e un’associazione di consumatori.


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