Ombrellone, lettino e sdraio. Parcheggio. Pasti e gelati. Il conto della spesa per la giornata al mare arriva a circa 60 euro per una famiglia di quattro persone. Se poi ci si concede sole e mare in Sardegna, si vola verso 81 euro, ma si tengono alte anche Liguria e Toscana, che superano entrambe le 70 euro. Quest’anno i prezzi degli stabilimenti balneari in media sono aumentati del 2,3% rispetto allo scorso anno, secondo un’indagine Adoc che prende in considerazione i costi per ingresso e servizi, più gli extra e la ristorazione.

“Rispetto allo scorso anno abbiamo registrato un contenuto aumento dei prezzi per l’utilizzo dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari, in media nell’ordine del 2,3% – spiega Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – le Regioni dove si registrano i maggiori aumenti sono Sardegna (+7,5%), Sicilia (+8%) ed Emilia-Romagna (+6,6%). Invariati i costi di Lazio, Puglia, Marche, Campania, Abruzzo e Molise. L’unico calo è registrato in Basilicata, i cui costi scendono del 3,7%”. In media il costo per il solo uso dei servizi standard degli stabilimenti è pari a poco più di 30 euro per famiglia, con punte massime in Sardegna (43 euro) e Liguria (40 euro). Bisogna però considerare anche la ristorazione, cibo e bevande, per una spesa media di 25 euro a famiglia, più quegli extra legati al parcheggi e ad altri servizi, come le docce calde, non comprese nei servizi standard. Una famiglia arriva a spendere poco meno di 60 euro per una giornata al mare, con punte minime in Molise – dove bastano 48 euro – e il top della Sardegna a 81 euro.

Secondo l’Adoc gli stabilimenti possono diventare la chiave di volta per promuovere il turismo balneare e culturale, per tutelare l’ambiente costiero e rilanciare l’economia blu, ma la loro gestione deve essere ripensata e l’annosa questione delle proroghe definitivamente risolta. “E’ un punto, quello delle concessioni, che deve necessariamente essere chiarito, in modo da poter gettare le basi per futuri investimenti e definire, una volta per tutte, chi ha il diritto e l’onere di investire nel settore – aggiunge Tascini –  Per i consumatori tali investimenti potrebbero tradursi in vantaggi sia in termini di qualità dei servizi offerti sia di prezzi più concorrenziali”. Per l’associazione sarebbe inoltre opportuno mantenere aperta la stagione balneare anche dopo la fine dell’estate, in particolare nelle Regioni più favorite dal clima, perché i prezzi più bassi sono di certo un incentivo alle famiglie. A settembre, per esempio, negli stabilimenti balneari si arriva a risparmiare il 30% rispetto ai costi estivi.


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1 thought on “Caro spiagge, Adoc: 60 euro a famiglia per una giornata al mare

  1. Perdonate, ma lo avete scritto in un precedente articolo e credo sia più credibile quest’ultimo (leggi sopra su articoli correlati)
    Una giornata al mare? Costa il 142% in più del 2001
    Quanto costerà andare al mare quest’anno? Nonostante la pesante crisi economica che pesa sugli italiani, una giornata in spiaggia sarà più salata dell’anno scorso: una famiglia di 4 persone spenderà in media 100 euro, il 2,3% in più rispetto al 2011. Ma è il confronto con il 2001 che fa paura: allora una giornata al mare costava 40 euro, il 142% in meno. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dall’Adoc sui costi delle varie voci di spesa, nelle varie località balneari del Belpaese.

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