costa concordia

Il caso Costa Crociere sta aprendo nuovi scenari sul fronte risarcimenti. Confconsumatori ha illustrato all’azienda la sua proposta di risarcimento dei danneggiati: una procedura di conciliazione paritetica, sul modello dei protocolli sottoscritti dalle associazioni dei consumatori con le più grandi aziende italiane, anche in occasione di eventi collettivi come i crack finanziari.
Nel caso specifico del naufragio del Costa Concordia, la posizione di ciascun naufrago potrà essere trattata singolarmente e definita con l’assistenza di un conciliatore designato dall’associazione di consumatori e di un conciliatore designato dall’azienda. Si prevede anche la partecipazione delle associazioni europee di tutela di consumatori dei Paesi di provenienza dei naufraghi.
Una proposta simile fu avanzata da Confconsumatori già all’indomani del rifiuto di sottoscrivere l’accordo di risarcimento “tombale e forfetario avanzato da Costa”, con l’intento di realizzare una procedura rapida ed efficace, trasparente e non costosa. “Ci auguriamo che la nostra proposta sia accolta – dichiara Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori – perché potrebbe ridurre significativamente il ricorso alla Magistratura da parte dei naufraghi per ottenere il giusto risarcimento”.


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