agenda digitale

“I dati dovrebbero poter circolare liberamente da un luogo all’altro, al di là delle frontiere e all’interno di uno spazio di dati unico”. Con queste parole il vicepresidente responsabile per il mercato unico digitale in Europa, Andrus Ansip, pone l’attenzione sulla necessità di realizzare un’economia dei dati a livello dell’Unione europea, fondamentale nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale. Per questo la Commissione europea ha presentato ieri una comunicazione con una serie di soluzioni politiche e giuridiche.

digitaleLa Commissione affronta la questione perché “l’UE non sta sfruttando in modo ottimale il suo potenziale in termini di dati – afferma Bruxelles – Per ovviare a questo è necessario rimuovere le restrizioni ingiustificate alla libera circolazione transfrontaliera dei dati eliminando inoltre diverse incertezze giuridiche”. I dati ormai permeano ogni aspetto della vita quotidiana e possono essere usati in un’area vastissima di azioni, dalle cure personalizzate in medicina alla sicurezza stradale, dalle previsioni del tempo al commercio. Nella Ue l’economia dei dati è stimata in 272 miliardi di euro al 2015, con un crescita annuale del 5,6%, e potrebbe dare lavoro a 7,4 milioni di persone entro il 2020. Per questo c’è bisogno di rimuovere ostacoli e barriere, nel rispetto della tutela della privacy e della riservatezza delle comunicazioni elettroniche.

Ha spiegato Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale: “I dati dovrebbero poter circolare liberamente da un luogo all’altro, al di là delle frontiere e all’interno di uno spazio di dati unico. In Europa, l’accesso ai dati e il loro flusso sono spesso ostacolati dalle norme sulla localizzazione o da altre barriere tecniche e giuridiche. I dati devono essere usati se vogliamo che la nostra economia dei dati produca crescita e occupazione. L’uso dei dati richiede tuttavia la loro disponibilità e analisi. Dobbiamo adottare un approccio coordinato e paneuropeo per sfruttare al massimo le opportunità offerte dai dati, sulla base di solide norme UE atte a tutelare i dati personali e la privacy.”

Nella comunicazione la Commissione propone agli Stati di partecipare a progetti transfrontalieri che analizzino le questioni emergenti relative ai dati. In alcuni Stati ad esempio sono in corso progetti sulla mobilità cooperativa, connessa e automatizzata, che consente ai veicoli di collegarsi sia con altri veicoli che con le infrastrutture stradali. Partendo da questi progetti, la Commissione vuole verificare le implicazioni normative dell’accesso ai dati e della responsabilità in questo campo. Bruxelles pone l’accento sulla necessità della libera circolazione dei dati nella Ue: l’abolizione di restrizioni di tipo giuridico o amministrativo potrebbe generare 8 miliardi di euro l’anno di Pil. Tutte queste iniziative, precisa ancora la Commissione Ue, si basano su solide norme volte a tutelare i dati personali e a garantire la riservatezza delle comunicazioni elettroniche “perché la fiducia è la base su cui deve poggiare l’economia dei dati.”


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