Giochi, Gtech compra i casinò Usa. MDC: quali conseguenze in Italia?
Grandi manovre nel settore dei giochi. Gtech SpA, l’ex Lottomatica, ha infatti sottoscritto un accordo da 4,7 miliardi di dollari per l’acquisizione di International Game Technology (Igt), leader globale nel settore dei casinò e del social gaming con sede a Las Vegas, in Nevada. La residenza fiscale del nuovo gruppo sarà nel Regno Unito e la quotazione solo a Wall Street. L’operazione solleva i dubbi del Movimento Difesa del Cittadino, che chiede un incontro alla società per capire quali saranno le conseguenze per il mercato italiano.
“Cosa cambierà per la sicurezza dei giocatori e la lotta alle ludopatie dopo la fusione di GTECH (ex Lottomatica) con International Game Technology (Igt)? Il dubbio è che non solo le garanzie esistenti, ma anche le regole sulla trasparenza e le campagne sula lotta alle ludopatie possano essere depotenziate o addirittura venir meno vista la diversa nazionalità del nuovo soggetto”: queste le parole di MDC, che esprime preoccupazione dopo le notizie sull’operazione finanziaria da 4,7 miliardi di euro che trasforma di fatto la società italiana in una holding di diritto inglese che pagherà le tasse nel Regno Unito e avrà sedi operative a Roma, Las Vegas e Providence, ma sarà quotata solamente a Wall Street e non più alla Borsa di Milano.
C’è da considerare che la ludopatia è un fenomeno in crescita ma che la spesa degli italiani per i giochi è in flessione, perché anche qui colpisce la crisi economica: nel 2013 gli italiani hanno speso al gioco 17 miliardi di euro, “una contrazione che dimostra come la crisi morda anche un settore, finalizzato alla vendita di sogni, fino allo scorso anno florido – spiega l’associazione – Anche i casinò games con Vegas Club ed il Poker Cash su Poker Club hanno generato in Italia un ricavo dello 0,4% in meno rispetto all’esercizio precedente, nel dettaglio -1,3% lotterie istantanee, – 11,2% giochi interattivi come il poker, -12,6% slot machine AWP (Amusement with Prizes) e VLT (Video Lottery Terminal)”.
“Il numero stesso di giocatori di GTECH è diminuito – sottolinea MDC – passando da 23,5 milioni a 22,7 milioni, così la spesa netta, passando da 18,3 miliardi di euro a 17,1 miliardi di euro (-6,6%). Alla luce dei dati quindi non ci stupisce la decisione, ma chiediamo all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli quali saranno le conseguenze dell’operazione per il mercato italiano, dato che l’operazione determinerà una perdita di introiti per il fisco italiano a vantaggio di quello inglese (circa 3,6 miliardi di euro). E soprattutto, i risultati raggiunti fino a questo momento nella battaglia alla dipendenza dai giochi verranno meno? Chiediamo alla GTECH un incontro per fare chiarezza su un tema economicamente e socialmente rilevante per il nostro Paese”.