Istat: nel 2023 inflazione media al 5,7%
Nel 2023 i prezzi al consumo crescono del 5,7%. A dicembre l’inflazione aumenta dello 0,6% su base annua. Carrello della spesa a più 5,3%
I prezzi al consumo nel 2023 aumentano del 5,7%, in rallentamento rispetto all’anno precedente. I dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat sono numerosi e indicano varie dinamiche: prosegue la fase di flessione dell’inflazione, che rallenta anche nella media del 2023, ma c’è un’accelerazione della crescita media annua dei prezzi nel comparto alimentare.
L’andamento dell’inflazione: più 5,7% nella media del 2023
A dicembre 2023, l’inflazione aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
In media, spiega l’Istat, nel 2023 i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% (+8,1% nel 2022). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022).
Nel 2023 l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa).
Commenta l’Istat: “Prosegue a dicembre la fase di flessione dell’inflazione, scesa a +0,6% da +11,6% del dicembre 2022. Nella media 2023 i prezzi risultano accresciuti del 5,7%, in netto rallentamento dall’8,1% del 2022. Tale andamento risente principalmente del venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni energetici (+1,2%, da +50,9% del 2022). I prezzi nel comparto alimentare evidenziano invece un’accelerazione della crescita media annua (+9,8%, da +8,8% del 2022), nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale durante la seconda metà dell’anno. Nel 2023, la crescita dei prezzi al netto delle componenti volatili (inflazione di fondo) è pari a +5,1% (da +3,8% del 2022) e il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%”.
A dicembre il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto per lo più ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (che accentuano la loro flessione da -34,9% a -41,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +3,6%) e degli Alimentari lavorati (da +5,8% a +4,9%); un sostegno alla dinamica dell’inflazione invece deriva dall’attenuarsi del calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -22,5% a -21,1%) e dall’accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati (da +5,6% a +7,0%).
Il carrello della spesa
Il carrello della spesa, infine. A dicembre i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (che passano da +4,6% a +4,4%). Rimangono più alti del dato medio dell’inflazione i prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche, che segnano più 5,9% rispetto a dicembre dello scorso anno.