Iva sugli ebook, Europa annuncia la svolta: sarà equiparata ai libri cartacei
Dall’Europa arriva la proposta di equiparare l’Iva dei libri digitali con quella dei libri cartacei. Fra le iniziative lanciate per una riforma complessiva del sistema dell’Iva ne è stata annunciata una che sta particolarmente a cuore all’Italia, dove dal primo gennaio 2015 gli ebook vengono tassati con Iva al 4% come i libri di carta. Il Commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici ha infatti annunciato ieri che la Commissione europea per la fine dell’anno “proporrà di equiparare l’Iva dei libri digitali con quella dei cartacei”.
L’annuncio è stato accolto con grande favore in Italia. Dal primo gennaio 2015, infatti, agli ebook in Italia viene applicata un’aliquota ridotta al 4% e non più al 22%. “L’annuncio del Commissario Europeo agli affari economici e al fisco Pierre Moscovici di equiparare entro la fine dell’anno l’IVA dei libri digitali con quella dei cartacei – ha dichiarato in una nota il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini – è un’ottima notizia. Finalmente dopo la scelta del governo italiano anche per l’Europa un libro è un libro, a prescindere dal formato in cui è pubblicato. Una decisione di buon senso alla quale si è arrivati grazie al forte impegno in sede UE del nostro Paese”.
“Tutta l’Europa può cominciare davvero a dire che #unlibroèunlibro”: è una “svolta molto attesa”, secondo il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Federico Motta, quella annunciata dalla Commissione europea con la proposta di un nuovo sistema IVA, moderno e in linea con lo sviluppo delle nuove tecnologie, che introdurrebbe anche la possibilità di aliquote ridotte per gli ebook. #unlibroèunlibro è stata la campagna (con relativo, gettonatissimo hashtag) lanciata dall’Associazione italiana editori con cui è stato chiesto di trattare il libro in formato ebook come il libro di carta e dunque con la stessa tassazione Iva. Provvedimento partito dal primo gennaio del 2015. Secondo gli editori, in questo modo “l’Europa va dunque nella direzione già presa dall’Italia, che dal 1 gennaio 2015 ha scelto, con fermezza e convinzione, l’applicazione dell’iva al 4% – e non più al 22% – per i libri digitali, come per i libri di carta. Scelta – come quella fatta da altri Paesi – di cui viene confermata la piena legittimità e opportunità”.
Soddisfazione arriva anche dalla Federazione italiana editori giornali. “L’annuncio di ieri del Commissario Ue Pierre Moscovici della presentazione, entro la fine del 2016, di una proposta legislativa volta a ridurre le aliquote IVA applicate alle pubblicazioni digitali, è un segnale importante di attenzione verso il nostro settore”, ha dichiarato il Presidente della FIEG, Maurizio Costa. Anche gli editori infatti, sottolineando i cambiamenti del sistema europeo dei media, che sempre più spesso arrivano ai lettori via Internet e dispositivi mobili, chiedono all’Europa di tener conto di una realtà cambiata prevedendo aliquote Iva ridotte anche per le pubblicazioni digitali. “Dalle recenti iniziative intraprese a livello europeo – ha concluso il presidente della FIEG – si evince che la Commissione Ue è ben consapevole dell’urgente necessità di modernizzare il regime di imposizione fiscale, armonizzando le singole normative nazionali che vedono in Italia e Francia, rispettivamente dal 2016 e dal 2014, già applicate aliquote IVA ridotte anche alle pubblicazioni digitali. Dell’estensione delle aliquote IVA ridotte previste per le pubblicazioni cartacee anche a quelle digitali ne beneficiano soprattutto i consumatori, potendo gli editori rispondere alla domanda con un’offerta più competitiva”.