Keep calm, it’s just a Xmas blues: essere felici a Natale non è un obbligo
“Le campanelle tintinnano, le strade sono bianche di neve, la folla è una commistione di gente felice ma non c’è nessuno che io conosca e spero mi perdonerai se non riesco ad essere entusiasta. Creo di avere il Blues di Natale”. Cantava così un melanconico Dean Martin che si preparava a vivere le feste in un’atmosfera tutt’altro che gioiosa e ben lontana dal calore vitale degli affetti familiari. Avanti, ammettiamolo: Dean Martin non è certo l’unico a cui è capitato di essere depresso nei frenetici giorni che precedono l’arrivo delle feste di fine anno. Questa affannosa corsa a trovare il regalo perfetto (e che costi poco), il pranzo con il menu che accontenti tutti, gli addobbi da far invidia all’albero di Natale della Casa Bianca, il dover affrontare ancora una volta le domande indiscrete di nonne e zie che con impeto ti chiedono “beh, allora? Il fidanzato/a quando ce lo presenti?”, “il lavoro? Il posto fisso?”, “ma quando ti sposi?” e se sei già sposata/o “e quando un bambino?”. Ovviamente bisogna fare tutto questo con il sorriso più splendente possibile sulle labbra, mantenere la calma, rispondere allegramente perché è Natale, cavolo! Mica si può essere tristi a Natale!
O forse si. In fondo chi lo ha detto che tutti siano felici in questo periodo. Sono in tanti infatti coloro ai quali l’atmosfera natalizia fa, per così dire, l’effetto contrario, facendo spazio a malinconia e tristezza.
Gli esperiti lo chiamano “Christmas blues” o più semplicemente “depressione natalizia” e anche se per molti potrebbe risultare inconcepibile, si tratta di una condizione che ha una solida base scientifica e secondo le statistiche ne soffre almeno una persona su due.
D’altra parte la fine dell’anno è anche il tempo in cui ognuno fa il bilancio di quello che ha combinato nei 12 mesi appena trascorsi e sfido anche i più ottimisti a sentirsi con la coscienza a posto quando ripensano a tutti i buoni propositi che avevano fatto per il 2016 e che ora dovranno essere rimandati al 2017, se tutto va bene. Un po’ di ansietta è inevitabile.
Confrontarsi con ciò che abbiamo e ciò che vorremmo realmente avere, valutare se abbiamo relazioni stabili e appaganti, se la nostra vita è uno show che non possiamo permetterci di fermare perché altrimenti non resterebbe niente più che un vestito di pailletes vuoto può provocare uno stress emotivo notevole.
Quali sono dunque i sintomi della depressione natalizia? Gli psicologi non hanno dubbi: esaurimento fisico, mal di testa, senso di mancanza di concentrazione, senso di vuoto e tristezza, paura della solitudine, inquietudine e ansia. Ad essere più inclini a soffrire di Christmas blues sono coloro che hanno vissuto cambiamenti recenti nella propria vita, la perdita di una persona cara o la fine di un amore ma anche i meteoropatici per i quali, anche senza Natale, l’inverno col buio e il freddo fa già di suo un brutto effetto. Quanto possono essere gravi questi sintomi è difficile dirlo.
Ad ogni modo, nulla è perduto e a meno che non siate proprio degli esistenzialisti francesi incallisti (senza offesa per la categoria ma è giusto per intendersi) i rimedi per riuscire a superare questa condizione sono tanti e ognuno può scegliere il proprio.
Innanzitutto le vacanze non sono un lavoro perciò non carichiamole di aspettative e se ci va di rompere gli schemi facciamolo senza sentirci soffocati dal peso delle tradizioni: non c’è un modo giusto o sbagliato di vivere il Natale.
Fare lunghe passeggiate all’aria aperta, vivere un periodo di relax, in famiglia o con chi va, dormire il giusto senza abbandonarsi alla pigrizia, possono essere ottimi antidoti. Per chi lavora troppo e non vede l’ora di staccare la spina può essere utile sfruttare anche l’ultima ora in ufficio per pianificare il lavoro al rientro in modo da non passare le vacanze a rimuginare su quello che c’è da fare dopo la pausa.
A proposito, forse è il caso di andare di corsa alla riunione di redazione e programmare il da farsi prima che l’ansia mi assalga tra una fetta di panettone, un bicchiere di spumante e mia zia che mi chiede “Ma quando ti sposi?”.
Buon Natale a tutti.