La “questione migranti” è sempre più oggetto di polemiche, scontri politici, cronaca giudiziaria. “Si sta diffondendo la percezione di “problema di ordine pubblico”, “una operazione pericolosissima che si aggiunge alle pessime leggi Minniti su sicurezza urbana e procedure richiedenti asilo e che ci spingono ad impegnarci nella costruzione di una risposta civile come già avvenuto in altre parti d’Europa a partire dal corteo di Barcellona”. “Anche l’attacco alle ONG, alla luce di quanto sta avvenendo, appare ancora più chiaro nella sua strumentalità e pericolosità: chi aiuta e salva i migranti è diventato un nemico da combattere ed infangare. E’ una deriva a cui abbiamo il dovere di opporci e per questo sfileremo a Milano il 20 maggio”.

Questa la motivazione con cui la Presidente di Legambiente Rossella Muroni e il Responsabile Immigrati di Legamebiente Vittorio Cogliati Dezza hanno invitato tutta l’associazione a impegnarsi nella Marcia di Milano del 20 maggio prossimo. Legambiente sfilerà con lo striscione “Benvenuti cittadini d’Europa”.

Gli episodi degli ultimi giorni rafforzano la nostra convinzione su quanto sia giusto per Legambiente essere in piazza in maniera forte proprio perché siamo ambientalisti, proprio perché vogliamo costruire un mondo diverso. Vi inviamo di seguito il testo della nostra adesione alla manifestazione,un’adesione che ci sembra ancor più dovuta dopo i recenti episodi di Roma e Milano dove la stretta securitaria ha avuto un’accellerazione preoccupante” affermano Muroni e Cogliati Dezza.

L’Europa ha grandi responsabilità storiche per aver consentito che si creassero le condizioni che costringono oggi centinaia di migliaia di persone a emigrare, come non dobbiamo dimenticare le responsabilità dei regimi antidemocratici dell’area mediorientale e nordafricana. Ma l’Europa ha anche la grande opportunità oggi di diventare la soluzione. Chi oggi cerca rifugio in Europa fugge da un intreccio perverso di cause, tra loro complementari, che ha reso inabitabili tante, troppe, terre a causa di guerre, carestie, desertificazione e siccità, dittature, disuguaglianze esorbitanti e povertà. Distinguere tra profughi di guerra, profughi economici, profughi ambientali, a 65 anni dalla Convezione di Ginevra, non ha alcun senso. Oggi non esiste ancora nessun riconoscimento ufficiale per i profughi ambientali.

Ci troviamo di fronte ad un cambiamento drastico della storia, come per la rivoluzione energetica e il declino del petrolio, per le nuove tecnologie, per il web, per i nuovi stili di vita: il mondo è cambiato e sta cambiando ad una velocità impressionante, nascondersi dietro alle vecchie barriere, rinchiudersi nei confini della propria nazione, ci condanna alla marginalità, all’aumento delle disuguaglianze, all’impoverimento, all’invecchiamento.

Costruire nuove politiche per le migrazioni è un’occasione straordinaria che l’Europa non può e non deve perdere, se vuole continuare ad essere un laboratorio di civiltà e di innovazione sociale, se vuole contribuire a costruire un nuovo welfare globale e a far progredire la pace”.

La manifestazione di Milano, sostengono i dirigenti di Legambiente,  è una prima occasione per rovesciare le paure in speranza, per contrastare quanti sulle paure vogliono costruire il proprio successo elettorale, per aprire nuovi percorsi di civiltà e di coesione.


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