Meta e la pubblicità, il BEUC denuncia il modello iniquo "pay-or-consent"

Meta e la pubblicità, il BEUC denuncia il modello iniquo "pay-or-consent" (Foto di KNFind da Pixabay)

Facebook (Meta) sta attualmente introducendo delle modifiche al suo servizio nell’UE, che richiedono agli utenti di Facebook e Instagram di acconsentire al trattamento dei loro dati a fini pubblicitari da parte dell’azienda o di pagare per non ricevere pubblicità.

Alla luce di queste novità, il BEUC, l’Organizzazione delle Associazioni Consumatori europee, e 18 dei suoi membri, hanno presentato oggi una denuncia alla rete di Autorità per la Tutela dei consumatori (CPC), sostenendo che “Meta ha messo in atto pratiche commerciali sleali in diversi modi“. Il BEUC, inoltre, sta valutando se Meta stia violando la legge sulla protezione dei dati (il GDPR).

Adiconsum condivide la denuncia del BEUC e aderisce all’iniziativa: “sono tanti i consumatori che ci stanno segnalando l’avviso ricevuto da Facebook, che li costringe a decidere in tempi brevi se pagare o continuare a utilizzare “gratuitamente” il social, senza però informare correttamente che cosa comporti esattamente la scelta in un senso o nell’altro”.

Meta e la pubblicità, i problemi rilevati dal BEUC

Secondo l’analisi del BEUC, le modifiche al servizio di Meta nell’Ue causano diversi problemi in materia di privacy e tutela dei consumatori: “Meta blocca parzialmente l’utilizzo di Facebook e Instagram fino a quando gli utenti non hanno scelto l’una o l’altra opzione, il che – sottolinea – costituisce una pratica aggressiva ai sensi della legge europea sui consumatori. Attraverso l’insistenza e la creazione di un senso di urgenza, Meta spinge i consumatori a fare una scelta che potrebbero non voler prendere“.

“Inoltre – prosegue – è probabile che molti consumatori pensino che, optando per l’abbonamento a pagamento così come viene presentato, scelgano un’opzione rispettosa della privacy, che comporta meno tracciamento e profilazione. In realtà, è probabile che i dati personali degli utenti vengano comunque raccolti e utilizzati, ma per scopi diversi dalla pubblicità“.

“Meta – denuncia il BEUC –  fornisce ai consumatori informazioni fuorvianti e incomplete, che non consentono loro di fare una scelta consapevole. Meta li inganna presentando la scelta tra un’opzione a pagamento e una “gratuita”, mentre quest’ultima non è “gratuita” perché i consumatori pagano Meta attraverso la fornitura dei loro dati, come già dichiarato da precedenti sentenze”.

“Dato il potere di mercato dei servizi Facebook e Instagram di Meta nell’UE, i consumatori non hanno una vera scelta. Anche il costo di abbonamento molto elevato per i servizi “ad-free” è un deterrente per i consumatori”.


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