Portafoglio di identità digitale Ue, raggiunto l’accordo politico (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sul portafoglio di identità digitale dell’UE, la prima app europea di identità digitale affidabile e sicura. Il portafoglio di identità digitale consentirà a tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE di accedere in modo affidabile ai servizi online pubblici e privati in tutta Europa.

«Il portafoglio di identità digitale dell’UE consentirà di gestire i documenti digitali personali e di accedere quotidianamente ai servizi online pubblici e privati in modo pratico e sicuro – ha detto Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – Avremo tutti il controllo sui nostri dati personali e la praticità di condividerli, se vogliamo, tramite una app. Sicurezza, tutela della vita privata e praticità caratterizzano il modello europeo per il decennio digitale».

L’accordo sull’identità digitale europea

Nel giugno 2021 la Commissione ha proposto un quadro per un’identità digitale europea che sarebbe messo a disposizione di tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE mediante un portafoglio europeo di identità digitale. Ieri la presidenza del Consiglio dell’Ue e i rappresentati del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sugli elementi fondamentali di un nuovo quadro per un’identità digitale europea (eID), per garantire un accesso sicuro e affidabile a servizi pubblici e privati transfrontalieri nell’Ue.

Il regolamento riveduto, informa una nota, “costituisce un evidente cambiamento di paradigma per l’identità digitale europea al fine di garantire alle persone e alle imprese l’accesso universale a un’identificazione e un’autenticazione elettroniche sicure e affidabili mediante un portafoglio digitale personale sul telefono cellulare”.

«Sempre più persone utilizzano la propria identità e le proprie credenziali nei contatti quotidiani con soggetti pubblici e privati – ha detto Erik Slottner, ministro svedese della Pubblica amministrazione – Un portafoglio europeo di identità digitale è pertanto indispensabile. In questo modo, entro il 2030 almeno l’80% dei cittadini dell’UE dovrebbe poter utilizzare una soluzione di identificazione digitale per accedere ai servizi pubblici essenziali».

Il portafoglio di identità digitale dell’Ue

I portafogli di identità digitale dell’UE, spiega la Commissione, “sono portafogli digitali personali che consentono ai cittadini di identificarsi digitalmente, di conservare in formato elettronico e gestire dati di identità e documenti ufficiali , come ad esempio la patente di guida, le prescrizioni mediche o i titoli di studio”.

Molti cittadini già usano portafogli digitali sullo smartphone, ad esempio per conservare le carte bancarie virtuali ed effettuare pagamenti in tutta praticità. Questi permettono di accedere a vari servizi online ma non consentono agli utenti di controllare pienamente quali dati condividono quando si autenticano a tali servizi. In base alle nuove norme, spiega dunque la Commissione europea, “i portafogli europei di identità digitale rilasciati dagli Stati membri saranno a disposizione di tutti. Con questi portafogli i cittadini potranno dimostrare la propria identità quando necessario per accedere a servizi online, condividere documenti digitali o semplicemente dimostrare un attributo personale specifico, come ad esempio l’età, senza rivelare la propria identità o altri dati personali. I cittadini avranno sempre il pieno controllo dei dati che condividono”.

La principale novità prevista dalle norme proposte dalla Ue è che ogni persona avrà il diritto di disporre di un portafoglio europeo di identità digitale che sarà accettato in tutti gli Stati membri. Allo stesso tempo, tuttavia, non vi sarà alcun obbligo. Gli utenti potranno controllare quali dati personali intendono condividere con i servizi online.

Ancora: i cittadini dell’UE devono poter utilizzare il loro portafoglio europeo di identità digitale per accedere ai servizi digitali ovunque in internet, compreso i servizi privati. E per alcuni servizi privati l’accettazione sarà obbligatoria, quando serve la garanzia sull’identità dei clienti (nei settori trasporti, energia, servizi bancari e finanziari, sicurezza sociale, sanità, acqua potabile, servizi postali, infrastrutture digitali, istruzione o telecomunicazioni). Lo stesso vale per le piattaforme online molto grandi come quelle fornite da Meta, Amazon, Apple o Alphabet/Google.

Col portafoglio di identità digitale dell’Ue si potrà dunque accedere a servizi online pubblici e privati in tutta l’Unione, ad esempio accedere a un conto bancario o richiedere un prestito, presentare la dichiarazione dei redditi, immatricolarsi all’università nel proprio paese di origine o all’estero e svolgere molte altre attività per le quali si utilizzano i normali mezzi di identificazione.

Identità digitale, l’accordo di Consiglio e Parlamento

Uno dei principali obiettivi strategici del regolamento riveduto, spiega la nota del Consiglio dell’Ue, è “fornire ai cittadini e agli altri residenti, quali definiti dalle legislazioni nazionali, uno strumento europeo di identità digitale armonizzato, basato sul concetto di un portafoglio europeo di identità digitale. In quanto mezzo di identificazione elettronica emesso nell’ambito di regimi nazionali, il portafoglio sarebbe un mezzo di identificazione elettronica a sé stante. Il testo dell’accordo provvisorio sviluppa ulteriormente il concetto di portafoglio e la sua interazione con i mezzi nazionali di identificazione elettronica”.

L’accordo provvisorio chiarisce anche che l’emissione, l’uso per l’autenticazione e la revoca dei portafogli dovrebbero essere gratuiti per le persone fisiche. Il portafoglio offrirà inoltre alle persone fisiche la possibilità di apporre firme elettroniche a titolo gratuito. Il rilascio di attestati, come certificati medici o qualifiche professionali, da parte di fornitori qualificati è stato mantenuto dalla proposta originaria della Commissione. In questo modo, il testo dell’accordo provvisorio garantisce un riconoscimento paneuropeo di tali credenziali in formato elettronico e consente agli utenti di limitare la condivisione dei dati di identità a quanto strettamente necessario per la prestazione di un servizio.

Il percorso non è finito. Serviranno ulteriori lavori tecnici per completare il testo giuridico in linea con l’accordo politico provvisorio. Successivamente, il testo sarà soggetto all’approvazione formale del Parlamento europeo e del Consiglio. Una volta adottato, il quadro per l’identità digitale europea entrerà in vigore il 20º giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

I progetti pilota lanciati quest’anno

La Commissione, informa Bruxelles, sta già investendo 46 milioni di euro dal programma Europa digitale in quattro progetti pilota su vasta scala per testare il portafoglio di identità digitale dell’UE in una serie di casi d’uso quotidiani, tra cui la patente di guida mobile, la sanità elettronica, i pagamenti, i titoli di istruzione e le qualifiche professionali. I progetti pilota sono stati avviati il 1º aprile 2023.


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