Premi sensazionali, phishing and Co: un italiano su due teme le truffe online
Facile dire che la truffa viaggia in Rete: c’è sempre il rischio di demonizzare il mezzo senza considerare, appunto, che la differenza è fatta dai contenuti. Senza trascurare la competenza digitale (certo non innata) degli internauti. Non basta però essere cresciuti col cellulare in mano: le truffe del web sono dietro l’angolo e, fra finti annunci che proclamano la vincita di incredibili premi o phishing che arriva da finte caselle email bancarie o postali, spesso ci vuole un attimo per cadere nella truffa che viaggia sul web. Tanto che un italiano su due teme bufale e truffe online.
Il 46% degli italiani instaura un “rapporto controverso” col pc nel timore di essere sorpreso da virus o truffe di ogni tipo. A dirlo è un’indagine promossa da Found!, condotta su circa 2500 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni, realizzato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per scoprire qual è il rapporto degli italiani con la rete. “Hai vinto un premio, clicca qui”: la vincita di premi sensazionali segnalati da email spam rappresenta il 45% delle segnalazioni di truffa online. Seguita dalla falsa beneficenza (36%), da offerte di prova gratuita veicolate da pubblicità poco affidabili (31%), da offerte di lavoro attraverso annunci inventati (27%), da furto di identità, di password e dati personali (23%). Ancora, sono segnalati come fonte di truffe lo shopping online in siti poco sicuri (18%), i prestiti a basso tasso d’interesse offerti siti poco credibili (12%) e le intermediazioni immobiliari di annunci fasulli (9%).
Alcune volte una difesa potrebbe venire dal semplice esercizio del dubbio – la vacanza vinta all’improvviso o il farmaco che risolve tutti i problemi non possono davvero essere credibili. Le truffe però non sempre sono così smaccate. Ed ecco dunque che un italiano su due – il 46% secondo l’indagine – instaura un rapporto controverso con il computer, insicuro dei contenuti di internet e con la paura di essere sorpreso da bufale contenenti virus (65%) o dialer auto-istallanti (38%). E fra le insidie più temute c’è il phishing (68%), una tipologia di spam che può portare al furto di informazioni personali come i dati bancari e le password d’accesso.
Sono rischi quotidiani? Il 42% degli intervistati dichiara di ricevere quotidianamente email sospette nella propria casella di posta, che rimandano a siti poco affidabili. Il 38% ammette di riceverle ogni settimana, mentre solo l’8% afferma di ricevere mensilmente poche mail sospette (2/3). Le fasce orarie nelle quali gli hacker cercano di colpire l’utente sono varie: infatti per il 62% degli italiani arrivano indifferentemente sia al mattino che al pomeriggio, per il 18% la mattina, 12% il pomeriggio e 8% la notte. Le bufale più frequenti? Vincite di premi sensazionali (45%) che vengono segnalati da email o sms, falsa beneficienza (36%) e offerte di prova gratuita (31%) mediante pubblicità poco affidabili. La difesa, poi, non sembra passare per l’età: il fatto di essere nati con le nuove tecnologie non mette ai riparo dal rischi. La fascia d’età più colpita dalle truffe online è quella che va dai 18 ai 23 anni (21%). Al secondo posto si posiziona la fascia d’età tra i 24 e i 27 anni (18%) seguiti dalla fascia d’età tra i 28 e i 32 anni (15%).
Le dinamiche con cui ci si imbatte in truffe o attacchi vari sono diverse. I malware entrano nel computer quando si visitano siti per adulti non sicuri (48%), in pratica siti pornografici. Non solo, i rischi aumentano quando si cercano file torrent nei posti sbagliati (38%). Questo accade soprattutto quando si vuole scaricare tracce musicali e film recenti a titolo gratuito. Un altro motivo per il quale gli utenti sono soggetti ad attacchi diretti sono le mail infette (35%).
L’indagine evidenza poi i rischi più temuti dagli italiani. In cima alla classifica c’è il phishing (68%), la truffa che avviene tramite mail che arrivano da falsi siti di banche, assicurazioni o compagnie telefoniche e che chiedono di inserire dati personali. Ci sono poi virus e spyware (65%) che contribuiscono alla distruzione o distribuzione illecita delle informazioni presenti sul pc e possono permettere a soggetti esterni di penetrare e manipolare il proprio il computer. Al terzo posto si posiziona lo spam (57%), pubblicità indesiderata che può causare l’intasamento della propria email.