TopNews. Protezione informatori: Commissione stabilisce nuove norme a livello UE
La Commissione europea ha proposto oggi propone una nuova normativa volta a rafforzare la protezione degli informatori in tutta l’UE. Un passo in avanti significativo per il riconoscimento dell’importanza e del ruolo dei whislteblower, persone che si espongono nell’interesse di tutti. I recenti scandali – dal Dieselgate fino alle attuali rivelazioni di Cambridge Analytica – evidenziano l’importanza del ruolo degli informatori nel portare alla luce attività illecite che arrecano pregiudizio al pubblico interesse e al benessere dei nostri cittadini e della nostra società.
Il testo proposto a livello europeo prevede una protezione più ampia per coloro che vogliono segnalare corruzione e illegalità sul posto di lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato. Rispetto alla legge italiana approvata a novembre e carente sul fronte della tutela dei lavoratori del settore privato, la proposta di direttiva copre questo settore in modo più ampio, equiparando le disposizioni nel privato e nel pubblico, senza distinzioni.
Ad oggi, i Paesi dell’Unione Europea offrono diversi livelli di protezione dei whistleblower: ci sono Paesi come l’Irlanda dove è in vigore una legge molto ampia a tutela dei segnalanti, e Paesi come Cipro dove non esiste alcuna tutela. Questa proposta di direttiva serve a porre le basi per una legislazione più uniforme in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “Molti dei recenti scandali non sarebbero mai venuti alla luce se chi aveva accesso ad informazioni privilegiate non avesse avuto il coraggio di parlare. Chi lo ha fatto si è però assunto rischi enormi. Per questo motivo, garantendo una miglior protezione agli informatori, saremo maggiormente in grado di individuare e prevenire eventuali minacce al pubblico interesse quali le frodi, gli atti di corruzione, l’evasione fiscale o i danni alla salute dei cittadini e all’ambiente. Non dovrebbe esserci alcuna sanzione per chi fa la cosa giusta”.
Gli informatori possono contribuire ad individuare, indagare e sanzionare gli abusi del diritto dell’UE. Svolgono inoltre un ruolo importante poiché permettono ai giornalisti e alla stampa libera di adempiere alla loro funzione fondamentale nelle nostre democrazie. È per questo che gli informatori hanno bisogno di essere adeguatamente tutelati da eventuali atti di intimidazione e/o di ritorsione.
I cittadini che denunciano attività illegali non dovrebbero essere puniti a causa della loro segnalazione. Oggi, invece, molti ne pagano le conseguenze con il loro posto di lavoro, la loro reputazione o addirittura la loro salute; secondo l’indagine mondiale 2016 sull’etica nel mondo del lavoro (“Global Business Ethics Survey”), il 36% dei lavoratori che hanno segnalato una negligenza ha subito ritorsioni. La protezione degli informatori contribuirà anche a salvaguardare la libertà di espressione e la libertà dei mezzi di comunicazione e sarà essenziale per tutelare lo Stato di diritto e la democrazia in Europa.
La proposta di oggi garantisce, in tutti gli Stati membri, una protezione per chi denuncia pubblicamente violazioni al diritto dell’UE in materia di appalti pubblici, servizi finanziari, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, sicurezza dei prodotti, sicurezza dei trasporti, tutela ambientale, sicurezza nucleare, sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali, salute pubblica, protezione dei consumatori, tutela della vita privata, protezione dei dati e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.
Si applica anche alle violazioni delle norme UE sulla concorrenza, alle violazioni e agli abusi concernenti le norme in materia di imposta sulle società e ai danni causati agli interessi finanziari dell’UE. La Commissione incoraggia gli Stati membri a spingersi oltre queste norme minime e ad istituire quadri globali per la protezione degli informatori, ispirati agli stessi principi.
“La proposta della Commissione Europea è molto ambiziosa e lascia agli Stati la possibilità di introdurre delle tutele anche ulteriori, a beneficio dei whistleblower”, ha dichiarato Davide Del Monte, Direttore Esecutivo di Transparency International Italia “Siamo contenti che questo testo nasca anche dalla spinta di organizzazioni come Transparency International che da anni promuovono maggiori tutele per queste persone. L’esempio della legge italiana recentemente approvata è servito da spunto per fare un passo in avanti anche a livello europeo“.
Notizia pubblicata il 23/04/2018 ore 17.22

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