
BCE: italiani possiedono casa (69%) ma guadagnano poco, povera 1 famiglia su 6
Nell’area euro il 43,7% delle famiglie é indebitato, mentre in Italia si registra il valore più basso, pari al 25,2%. E nel nostro Paese c’è la percentuale più bassa, dopo la Slovenia, di mutuatari: siamo all’11%, con una percentuale elevata di proprietari di casa (69%). E’ quanto emerge dall’indagine BCE sui bilanci delle famiglie nell’area dell’euro, la prima indagine comparativa condotta a livello nazionale dalle 15 banche centrali dell’area euro (escluse Estonia e Irlanda) su basa su dati riferiti nella maggior parte dei casi al 2010.
La Banca Centrale Europea conferma che le famiglie italiane hanno avuto per molti anni tassi di risparmio elevati nel confronto internazionale, ma negli ultimi anni il tasso è calato (e oggi lo ha attestato chiaramente l’Istat).
Al di là di quella pro capite che, secondo i tecnici della Banca d’Italia, è la più rappresentativa del livello di benessere, la ricchezza netta familiare calcolata come la somma delle attività reali e finanziarie e al netto dei debiti, presenta un valore medio per l’area dell’euro di circa 230.000 euro. Tra i paesi con maggiore popolazione, la ricchezza raggiunge i valori più elevati in Belgio (circa 340.000 euro) e i più bassi in Grecia e Portogallo (circa 150.000 euro), mentre l’Italia presenta una ricchezza media familiare ben più elevata nel confronto internazionale pari a 275.200 euro.
I divari nei valori medi tra paesi risentono di numerosi fattori, quali ad esempio la dimensione e la struttura della famiglia o il possesso di un’abitazione di residenza (ad esempio in Germania possiede una casa solo il 44% del campione, in Francia il 55%). Andando poi ad analizzare il reddito, quello lordo medio di una famiglia nell’area euro si attesta a 37.850 euro, poco più di 3.000 euro al mese. Il valore più elevato si trova in Lussemburgo (dove supera gli 83.600 euro) e quelli più bassi sono in Portogallo e Slovacchia (20.310 e 13.467 euro).
Sempre in termini di reddito, il divario tra Italia e grandi partner si risconta anche per il reddito equivalente, ovvero quello che misura le risorse disponibili a livello individuale e che tiene conto della dimensione e della composizione del nucleo familiare. Quello medio euro si attesta a circa 23.500 euro, quello italiano appena sopra i 20.000 euro. In Francia è a 23.700 euro, in Germania a 29.600.
In Italia una famiglia su sei è povera, un dato superiore alla media dell’area euro. Lo rileva la Bce in un’indagine sui bilanci dei nuclei familiari realizzata in 15 Paesi aderenti alla moneta unica. La quota di poveri nell’area euro (identificati da un reddito equivalente inferiore alla mediana di ogni Paese) è del 13%, mentre in Italia è del 16,5%: un valore doppio rispetto alla Francia (8,9%) e superiore anche nel confronto con la Germania (13,4%).
L’Italia, infine, presenta percentuali di partecipazione ai mercati finanziari inferiori a quelle dell’area euro per quasi tutti gli strumenti, ad eccezione delle obbligazioni e dei titoli di stato, detenuti da quasi il 15% delle famiglie a fronte del 5% registrato nell’area.
