
Rc auto, AACC contro tentativo di escludere danno morale dal risarcimento
Prosegue la polemica sull’emendamento al Ddl Concorrenza che propone di escludere i danni morali dai risarcimenti legati agli incidenti stradali. L’emendamento, proposto dal senatore Scalia, sostenuto dai relatori Tommaselli e Marino, e visto con favore da alcune Associazioni dei consumatori, ha fatto scattare la forte opposizione di altre Associazioni, secondo cui la proposta nulla c’entra con la concorrenza tra assicurazioni, ma persegue l’unico obiettivo di limitare l’entità dei risarcimenti alle vittime della strada, escludendo dalle tabelle di Milano i danni morali e esistenziali.
Una conseguenza che Rete Consumatori Italia, Confconsumatori, U.Di.Con e l’Associazione italiana familiari e vittime della strada ritengono inaccettabile e contro la quale esprimono la loro totale opposizione.
Durante la prima lettura alla Camera, nel travagliato iter del provvedimento, era stata data chiaramente l’indicazione di avallare le tabelle di Milano, in tutte le loro componenti, anche quella relativa al danno morale. Tali tabelle, riconosciute ampiamente dalla giurisprudenza quale parametro risarcitorio nazionale, sono state condivise dalle Associazioni Familiari Vittime della Strada e sono di certo ampiamente sostenibili, posto che, negli ultimi tre anni, le compagnie, liquidando i sinistri aventi come conseguenze lesioni gravi e gravissime, hanno conseguito 6 miliardi di utile su 50 miliardi di raccolta premi.
“Chi ventila da tempo un aumento del contenzioso è in malafede e vuole fare un regalo alle compagnie – scrivono le Associazioni in una nota – Le tabelle di Milano hanno parametri, incluso un preciso calcolo del danno morale quale componente complessiva del cosiddetto danno non patrimoniale, che consentono, se le compagnie non alzano muri di gomma, una chiara e onesta definizione stragiudiziale di posizioni che riguardano persone rovinate e i loro familiari.Il Ddl Concorrenza purtroppo non favorisce una vera concorrenza nel mercato Rc Auto, anche se la prima lettura alla Camera almeno ha corretto parzialmente il tiro”.
“Se però si vuole veramente incidere in un mercato assicurativo poco concorrenziale e oligopolistico è necessario, ormai lo diciamo da tempo, riformare radicalmente il sistema del controllo e della vigilanza, adottare, come è stato fatto in Francia con buoni risultati, la portabilità delle polizze per dare all’assicurato un vero strumento di scelta, senza aspettare sconti e sconticini su basi difficilmente definibili. Con una maggiore competizione e libertà di scelta e una fiscalità rapportata a standard europei, nel giro di poco tempo i premi potrebbero ridursi in modo consistente in un quadro di rispetto dei diritti degli assicurati, di chi il danno lo ripara e di chi lo ha subito, magari con gravissime conseguenze per la propria salute”.
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