Quest’anno la tassa sui rifiuti costa in media 300 euro l’anno a famiglia. Una situazione di sostanziale stabilità rispetto al 2016, anche se quello che incide molto sono le differenze fra regione e regione e fra città e città. Nella città più cara, Cagliari, la Tari comporta una spesa di ben 549 euro, lontanissimo dalla tariffa che invece si paga a Belluno, che si ferma a 149 euro. Nelle città dove i rifiuti costano di più, quasi tutte al Sud, la cifra è sempre superiore ai 430 euro. Nelle città meno care la tariffa oscilla sotto i 200 euro l’anno.

Sono i nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva. La tassa sui rifiuti, con una media di 300 euro a famiglia, resta stabile nel corso del 2017 (era di 297 euro nel 2016). La Campania è la regione più cara (418 euro annui), il Trentino Alto Adige quella più economica  (197 euro).  L’incremento maggiore si registra invece in Abruzzo (+6,5%). Aumentano anche i livelli di raccolta differenziata: nel 2016, secondi l’Ispra, si è arrivati a una media nazionale del 52,5% ma un quarto dei rifiuti finisce ancora in discarica. Le regioni più virtuose sono Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli Venezia Giulia che confermano la tendenza degli ultimi anni. Le regioni fanalino di coda sono invece la Sicilia, l’unica a non raggiungere la soglia del 20%, e il Molise.

L’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende come riferimento nel 2017 una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno si conferma la città più economica (149 euro all’anno), mentre a Cagliari spetta il primato di più costosa (549 euro). Le dieci città più costose, con una spesa annua che supera sempre i 400 euro, sono tutte situate del Sud tranne Pisa. La più cara, come detto, è Cagliari che vede anche un aumento del 10,9% rispetto all’anno passato. Da segnalare anche i costi di Trani (496 euro), di Ragusa (492 euro), di Siracusa (486 euro), di Salerno (468 euro) e Napoli (448 euro). Le città più economiche, dopo Belluno, sono Udine (160 euro), Vibo Valentia (173 euro), Pordenone (183 euro), Brescia (185 euro) e Venezia (193 euro).

La ricerca cade quest’anno nel contesto del caos legato alla  Tari “gonfiata”. L’indagine quest’anno “si inserisce in un contesto paradossale in cui molti Comuni hanno sbagliato il calcolo della spesa dovuta, nel passaggio da Tarsu a Tia, a Tares e quindi a Tari, determinando così una spesa molto più onerosa per alcune famiglie – ha detto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Ancora più paradossale è che, dichiarato l’errore, si lasci comunque, come stabilito dalla recente Circolare del MEF, l’onere della ricostruzione dei calcoli corretti ai cittadini, che hanno già subito i danni degli errori, al fine di poter richiedere il rimborso delle somme indebitamente pagate. Chiediamo che quanto meno i Comuni diano sostegno alle famiglie nei calcoli di quanto effettivamente queste avrebbero dovuto pagare”.

 

Notizia pubblicata il 24/11/2017 ore 15.17


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