Salva-banche, UNC denuncia: escluso da arbitrato chi chiede rimborso forfetario
Non si placa la polemica sul decreto n.59 varato dal Governo sui rimborsi ai risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti (pubblicato in GU). L’UNC denuncia: costringe i risparmiatori a scegliere tra rimborso automatico e procedura arbitrale. All’art. 9 comma 6 si prevede che la presentazione dell’istanza di erogazione dell’indennizzo forfetario “non consente il ricorso alla procedura arbitrale, ossia all’arbitrato.
“E’ una pressione inaccettabile per il consumatore, che viene costretto a rinunciare ai suoi diritti, se accetta la via del rimborso automatico – dichiara Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori- Un dilemma del prigioniero intollerabile, che costringe il risparmiatore a dover scegliere tra accettare meno del dovuto, l’80%, se vuole certezza del risarcimento oppure giocare alla roulette russa dell’arbitrato”.
L’Unione Nazionale Consumatori, proprio stamattina, aveva sottolineato la discrepanza tra le dichiarazioni del Premier Matteo Renzi (che continua a ribadire che “il rimborso totale non potrà esserci”) e quelle di Margrethe Vestager, Commissaria europea alla Concorrenza, che in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato che se c’è stata una “vendita scorretta” i risparmiatori vanno risarciti. “Il Governo italiano continua imperterrito a porre un assurdo tetto all’indennizzo pari all’80%. Una soglia inaccettabile, considerato che non si tratta signori che hanno messo i soldi in operazioni a rischio, ma di persone truffate che, ingannate dalle banche, hanno comperato prodotti rischiosi a loro insaputa, con profili di rischio inventati” ha spiegato Dona.
“Senza contare che sia la Consob che la Banca d’Italia avevano chiesto, ben prima del tracollo, di vietare il collocamento presso gli sportelli delle obbligazioni subordinate, di per sé strumenti a complessità elevata, spesso opachi e poco comprensibili per i risparmiatori, ma il Governo non ha fatto nulla, contribuendo, con il suo comportamento omissivo, a determinare la situazione in cui si trovano oggi i risparmiatori truffati” ha concluso Dona.
L’UNC ribadisce, quindi, la richiesta di un indennizzo totale di quanto perso, possibilità oggi preclusa persino per chi ha perso tutto e ha un reddito lordo inferiore a 35.000 euro.