Scuole al freddo, bambina in ipotermia a Palermo. Cittadinanzattiva: intollerabile
Scuole al freddo, a Palermo una bambina colpita da ipotermia. Cittadinanzattiva: situazioni non tollerabili. Dirigenti scolastici e enti locali non tardino negli interventi di manutenzione e riparazione degli impianti di riscaldamento
Le scuole al freddo e i casi di ipotermia sono situazioni intollerabili. I dirigenti e gli enti locali non devono tardare negli interventi di manutenzione e riparazione degli impianti di riscaldamento. È la protesta che arriva da Cittadinanzattiva davanti ai fatti di cronaca che raccontano non solo di scuole al freddo perché i termosifoni non funzionano, ma di casi in cui bambini e studenti rischiano in prima persona. Le cronache hanno segnalato i casi di Palermo, dove una bambina è finita in ospedale per ipotermia. Ma Cittadinanzattiva racconta che casi di scuole al freddo ci sono anche in altre città d’Italia.
Scuole al freddo, i casi
Due i gravi episodi che ci sono stati a Palermo, legati al fatto che le scuole fossero al freddo e le temperature esterne molto fredde. Una corsista si è sentita male per il freddo mentre era in università, ricorda l’associazione, e una bambina di 10 anni in una scuola elementare è stata colpita da ipotermia e ricoverata in ospedale.
«Casi che stanno facendo molto discutere, che suscitano forti e legittime preoccupazioni nelle famiglie e manifestazioni tra gli studenti in diverse parti d’Italia. Anche perché non sono i soli – dice Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva – Casi analoghi si sono verificati a Firenze, al Liceo Machiavelli-Capponi, in due istituti superiori della provincia di Rimini, nell’istituto Des Ambrois di Oulx in alta Valsusa, nella scuola elementare Vernazza a Sturla, all’Istituto Montale di Bordighera, solo per citarne alcuni».
Situazioni intollerabili, prosegue il segretario regionale di Cittadinanzattiva Sicilia Concetto Trifilò: «Non possiamo immaginare che si metta a rischio l’incolumità degli studenti a causa del rincaro energetico o per ritardi negli interventi di manutenzione degli impianti di riscaldamento nelle scuole».
«La carenza di personale tecnico aggrava ulteriormente la situazione in quanto l’ente proprietario, Comune, Provincia o Città Metropolitana, non sempre riesce ad intervenire tempestivamente rispetto alle segnalazioni dei Dirigenti scolastici – continua Bizzarri – Trattandosi di situazioni che possono provocare gravi danni alla salute dei più piccoli, come l’ipotermia, la tempestività è essenziale. Per scongiurare che si verifichino episodi di altrettanta gravità, sollecitiamo i Dirigenti scolastici affinché esercitino il potere di sospendere le attività didattiche in presenza, trattandosi di eventi emergenziali, e magari di attivare la Dad per non penalizzare studenti e docenti. L’ente proprietario, d’altro canto, in quanto responsabile della manutenzione dell’edificio scolastico e dei suoi impianti, previa segnalazione del Dirigente scolastico, è tenuto ad intervenire tempestivamente, altrimenti studenti, genitori, docenti della scuola, possono mettere in atto anche una diffida nei confronti dell’ente proprietario della scuola».
Cittadinanzattiva invita studenti e famiglie ad inviare segnalazioni di mancato riscaldamento delle aule scolastiche alla mail scuola@cittadinanzattiva.it