
Sfruttamento nel settore agricolo, la denuncia nel nuovo rapporto di Save The Children (foto di Save The Children)
Sfruttamento nel settore agricolo, la denuncia nel nuovo rapporto di Save The Children
Save The Children denuncia le condizioni drammatiche di vita in cui si trovano i minori e le loro famiglie vittime dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo
La tratta e il grave sfruttamento di persone sono fenomeni che purtroppo interessano anche il nostro Paese; in Italia e nel mondo 1 vittima su 3 è minorenne: così Save The Children, che – nella XIII edizione del rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili” – denuncia le condizioni drammatiche di vita in cui si trovano i minori e le loro famiglie vittime dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo, in due tra le aree italiane a maggior rischio: la provincia di Latina e la Fascia Trasformata di Ragusa, territori raccontati dalla giornalista Valentina Petrini, co-curatrice del rapporto.
Il Rapporto, che verrà pubblicato in occasione della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani (30 luglio), racconta di bambine e bambini figli di braccianti sfruttati, che spesso trascorrono l’infanzia in alloggi di fortuna nei terreni agricoli, in condizioni di forte isolamento, con un difficile accesso alla scuola e ai servizi sanitari e sociali.
“Sono tantissimi – denuncia Save The Children – e, nonostante alcuni sforzi specifici messi in campo, sono per lo più “invisibili” per le istituzioni di riferimento, non censiti all’anagrafe, ed è quindi difficile anche riuscire ad avere un quadro completo della loro presenza sul territorio”.
Il rapporto, inoltre, raccoglie le testimonianze di chi ha subito o subisce lo sfruttamento, insieme a quelle di rappresentanti delle istituzioni e delle realtà della società civile, dei sindacati, dei pediatri, dei medici di base e degli insegnanti.
Lo sfruttamento nel settore agricolo in Italia
Secondo quanto emerge dal Rapporto, il fenomeno dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo si concentra dove c’è più lavoro; è il caso di alcuni distretti strategici per l’agroalimentare italiano, come le province di Latina e Ragusa, dove ci sono terreni che consentono la coltivazione intensiva, e che richiedono una forte presenza di manodopera anche per la raccolta e l’imballaggio dei prodotti agricoli. Qui sono nati due dei mercati ortofrutticoli più importanti del Paese, il MOF – Centro Agroalimentare all’Ingrosso di Fondi (LT), e l’Ortomercato di Vittoria.
Secondo una stima del 2021, gli occupati irregolari nel settore dell’agricoltura in Italia erano circa 230 mila, con una massiccia presenza di stranieri non residenti e un numero consistente di donne coinvolte, ovvero 55 mila. La maggior parte delle vittime di tratta e sfruttamento nel mondo restano invisibili – spiega Save The Children -; quelle identificate nel periodo 2017-2020 a livello globale non hanno superato i 190.000 casi. Chi ha sofferto di più per mano dei trafficanti, secondo gli ultimi dati, sono state le donne, cioè il 42% e i minori, il 35%, mentre le principali forme di sfruttamento sono state di tipo lavorativo o sessuale.
Save The Children: a rischio il diritto all’educazione
“Attraverso l’indagine abbiamo voluto dar voce a bambini e giovani che vivono ogni giorno nell’ombra, subendo gravissime violazioni del loro diritto alla salute e all’educazione“, denuncia l’Organizzazione.
In alcuni casi, il percorso scolastico si interrompe a causa del coinvolgimento dei minori nello sfruttamento lavorativo, già a partire dai 12-13 anni, con paghe che si aggirano intorno ai 20-30 euro al giorno.
Si può trattare di un lavoro a tempo pieno o, più spesso, limitato al tempo extra-scolastico quotidiano o estivo, o di un impegno che può iniziare già a 10 anni per “dare una mano” nel periodo di raccolta. Ciò comporta difficoltà nel fare i compiti e un deficit nel rendimento scolastico, a volte anche a bocciature nelle scuole medie, e a un ingresso ritardato alle superiori (16 o 17 anni), come confermano alcune delle testimonianze raccolte dal rapporto.
“Il Rapporto ci dice che i lavoratori e le lavoratrici sfruttate in campo agricolo, oltre ad essere vittime dirette di questa condizione, sono anche genitori, madri e padri di bambini “invisibili” che crescono nel nostro Paese privi di diritti essenziali. Questa dimensione così grave dello sfruttamento troppo spesso, sino ad oggi, è stata ignorata. È fondamentale innanzitutto riconoscere l’esistenza di questi bambini, assicurare ad ognuno di loro la residenza anagrafica, l’iscrizione al servizio sanitario e alla scuola e i servizi di sostegno indispensabili per la crescita,” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Save The Children chiede, quindi, ai Comuni interessati e al Governo “misure concrete e incisive per scardinare i meccanismi alla base di queste violazioni, per contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato con un programma specifico per l’emersione e la presa in carico dei figli dei lavoratori agricoli vittime di sfruttamento”.

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