Shrinkflation sulla carta igienica? Assoutenti: “Si rimpiccioliscono i rotoli e le quantità”
Secondo Assoutenti la carta igienica è uno dei prodotti più colpiti dalla “shrinkflation”, la “sgrammatura” con meno quantità ma a prezzi invariati. Nel frattempo è rincarata del 44% in tre anni
Il rotolo di carta igienica che i consumatori ormai pagano a carissimo prezzo non è infinito come ci si aspettava? Forse anche su questo bene di prima necessità si è abbattuta la “shrinkflation”, quel fenomeno per molti versi sfuggente e magmatico che riduce la quantità di prodotto senza ridurne il prezzo.
Assoutenti è convinta che la carta igienica sia “uno dei beni più colpiti sia in Italia che a livello globale dal fenomeno della “shrinkflation”, ossia la riduzione delle quantità di prodotto contenute nelle confezioni senza un analogo taglio ai prezzi”.
Carta igienica, quanto mi costi
Il commento viene dopo un’indagine del Centro di formazione e ricerca sui consumi che ha dato un po’ di numeri sui prezzi di questo prodotto, a partire dai dati del Mimit, trovando che negli anni c’è stata una corsa al prezzo.
La carta igienica ha subito in Italia notevoli rincari e i prezzi al dettaglio sono aumentati del 44% negli ultimi tre anni. Una confezione di carta igienica da quattro rotoli nel 2021 costava in media 1,74 euro, ora invece servono 2,51 euro.
Il mercato della carta igienica in Italia vale 1,2 miliardi di euro, ha spiegato il presidente del Crc Furio Truzzi. E le ragioni dei rincari dei prezzi sono molte. «In primis la crisi delle materie prime, con la guerra in Ucraina che ha portato ad un crollo delle importazioni di legno dalla Russia da cui si ottiene la cellulosa indispensabile per produrre la carta igienica, e il conseguente rialzo delle quotazioni internazionali della fibra corta, salite a gennaio del 68% rispetto ai livelli pre-rincari. Ci sono poi i maggiori costi di produzione determinati dal caro-energia» (Fonte: Sky Tg 24).
Shrinkflation & i consumatori
Assoutenti fa dunque riferimento a quel fenomeno noto appunto come shrinkflation, la “sgrammatura” dei prodotti, e denuncia che i rotoli di carta igienica sono diventati più corti, con meno strappi.
La shrinkflation è una tecnica di marketing con cui le aziende riducono la quantità di prodotto nelle confezioni mantenendo i prezzi sostanzialmente invariati. Ma se il prezzo rimane lo stesso e la confezione diventa più piccola, il risultato per il consumatore è un aumento di prezzo mascherato.
Shrinkflation è parola inglese che viene dall’unione di shrinkage (contrazione) e inflation (inflazione), un fenomeno che consiste nella riduzione delle confezioni (o della quantità al loro interno) di prodotti di largo consumo, mantenendo però lo stesso prezzo. In realtà per molti aspetto il fenomeno è sfuggente e difficile da dimostrare, non solo perché il consumatore se ne accorge dopo l’acquisto ma anche perché ci sono casi (come evidenziato da una recente indagine di Altroconsumo) in cui neanche si può parlare di shrinkflation, perché quello che cambia è la formulazione del prodotto, oppure c’è un formato diverso a seconda del punto vendita scelto.
Il risultato è però sempre quello di disorientare il consumatore, che se ne accorge spesso, all’atto pratico, a casa quando apre la confezione.
Carta igienica vittima di shrinkflation? È questo però il caso secondo Assoutenti.
«Come molti consumatori hanno potuto constatare, negli ultimi anni numerosi brand hanno ridotto la dimensione dei rotoli di carta igienica, inserendo meno fogli e quindi meno quantità di prodotto nelle confezioni – afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso – Il prezzo di tale bene, però, non solo non è sceso, ma è aumentato costantemente negli anni: una inflazione occulta quella generata dal fenomeno “shrinkflation” che si aggiunge ai rincari registrati presso negozi e supermercati».
L’associazione si chiede fra l’altro “che fine abbia fatto l’indagine avviata nel 2022 dall’Antitrust per monitorare tale fenomeno”.