Strategia europea digitale, per Intelligenza Artificiale serve normativa adeguata
La Strategia della Commissione punta verso una trasformazione digitale conveniente per tutti e che rifletta il più possibile le caratteristiche dell’Europa
Creare un “vero mercato unico europeo” dei dati non personali per imprese, governi e amministrazioni, con norme “eque e chiare” sull’accesso e l’uso dei dati e incentivi per l’interoperabilità e lo scambio transfrontaliero. È l’obiettivo annunciato dalla Commissione Ue nelle sue linee guida sul futuro dei dati industriali e del digitale.
“Oggi stiamo presentando la nostra ambizione di modellare il futuro digitale dell’Europa. La strategia copre tutto, dalla sicurezza informatica alle infrastrutture critiche, dall’istruzione digitale alle competenze, dalla democrazia ai media. Voglio che l’Europa digitale rifletta il meglio dell’Europa: aperta, equa, diversificata, democratica e sicura di sé”, ha detto la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen.
La strategia della Commissione punta verso una trasformazione digitale conveniente per tutti e che rifletta il più possibile le caratteristiche dell’Europa: apertura, equità, diversità, democrazia e fiducia.
La strategia presentata mostra una socieà europea sostenuta da soluzioni digitali che mettono i cittadini al primo posto, aprendo nuove prospettive alle imprese e incoraggiando lo sviluppo di tecnologie affidabili per promuovere una società aperta e democratica e un’economia dinamica e duratura.
Strategia digitale e ambiente
Il digitale è un elemento determinante per lottare contro il cambiamento climatico e realizzare una transizione ecologica di successo.
La strategia europea digitale e le possibilità d’azione per garantire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale centrata sul fattore umano costituiscono le prime tappe verso la realizzazione di questi obiettivi.
La Presidente della Commissione ha dichiarato : «Oggi presentiamo le nostre ambizioni in vista di affrontare il futuro digitale dell’Europa. La nostra strategia ingloba vari aspetti: la cybersicurezza, le infrastrutture, la formazione digitale, le competenze, la democrazia e i media».
Le misure normative previste
Tutte le applicazioni di intelligenza artificiale che arrivano sul mercato Ue “sono benvenute” ma dovranno conformarsi al quadro normativo europeo, avverte Bruxelles. Per i sistemi a basso rischio, la Commissione prevede un sistema volontario di etichettatura. La Commissione europea, chiarisce inoltre che le autorità “dovrebbero essere in grado di testare e certificare i dati utilizzati dagli algoritmi”, garantendo “il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare la non discriminazione”.
Nel ‘White Paper’ sull’intelligenza artificiale, la Commissione Ue ha sottolineato inoltre che il riconoscimento facciale è tra i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio, “il suo uso è generalmente proibito” e ammesso “solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, soggetti a garanzie e basati sul Diritto dell’Unione o nazionale”. L’esecutivo Ue intende avviare “un ampio dibattito su quale eventuali circostanze potrebbero giustificare tali eccezioni”.
“L’intelligenza artificiale non è buona o cattiva in sé: tutto dipende dal perché e da come viene usata. Consentiamo il miglior uso possibile e controlliamo i rischi che l’intelligenza artificiale può rappresentare per i nostri valori – nessun danno, nessuna discriminazione!”, commenta su Twitter la vicepresidente della Commissione Ue con delega al digitale e alla concorrenza, Margrethe Vestager.