Tariffa rifiuti, ci sono 260 euro di differenza fra Campania e Trentino (foto pixabay)

Regione che vai, tariffa rifiuti che trovi. Differenze grandi corrono fra regioni e città capoluogo quando si esamina il valore delle tariffe dei rifiuti. Nel 2021 fra Genova e Potenza, che risultano rispettivamente la città più cara e quella meno cara, passano 349 euro di differenza. La tariffa dei rifiuti ammonta infatti a quasi 480 euro a Genova, a 131 euro a Potenza.

A livello nazionale, le tariffe dei rifiuti (Tari/Tarip) nelle città capoluogo sono aumentate in media dell’1% nel 2021 sul 2020 e ammontano a 299 euro l’anno – la base di calcolo è una famiglia di tre persone in un appartamento residente di 100 mq.

Il dato emerge dalla 3° Indagine nazionale sulle tariffe utenze domestiche e non domestiche realizzata e presentata dal Centro Studi Ircaf lunedì 28 novembre a Milano.

 

Ircaf tariffe rifiuti, novembre 2022

Tariffa rifiuti, le differenze fra città…

Ci sono forti differenze fra città. Sopra i 400 euro l’anno, quindi fra i capoluoghi più cari, dopo Genova ci sono in prevalenza città del meridione: Benevento e Salerno con 462 euro, Napoli con 454 euro, Catania, Agrigento, Messina, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria.

Fra le grandi città, la tariffa rifiuti nel 2021 si attesta a 394 euro l’anno a Roma; 340 euro a Torino; 352 euro a Venezia; 324 euro a Milano; 308 euro a Palermo; 285 euro a Bologna.

Nella parte bassa della classifica, quindi fra le città che contano una tariffa rifiuti più bassa, sopra la più economica Potenza (131 euro) ci sono Trento, Bolzano e Udine con una tariffa rispettivamente di 155, 157 e 169 euro.

 

Ircaf tariffe rifiuti per regioni, novembre 2022

…e fra regioni

Le differenze si ripresentano a livello macro e regionale. Passano infatti 260 euro di differenza fra la regione in cui la tariffa è maggiore, la Campania con 416 euro, e il Trentino dove la cifra si ferma a 156 euro.

Se si guarda alle macro regioni, emerge poi che nel 2021 la spesa media annua per i rifiuti nel Nord Est è diminuita dello 0,47% con una spesa di 239 euro; nel Nord Ovest si attesta a 275 euro con un aumento del 2,57%: nel Centro è di 305 euro con un aumento dello 0,88% e nel Sud-Isole si attesta 347 euro con un aumento dello 0,82%.

Secondo lo studio Ircaf, una famiglia del Nord Est (a fronte di una maggiore efficienza del servizio e di una raccolta differenziata al 75%) spende il 25% in meno rispetto alla media nazionale. Nel Nord Ovest si spende l’8% in meno, al Centro invece il 2% in più rispetto alla media nazionale e nel Sud-Isole il 16% in più.

«La differenza tra una famiglia del sud, che paga di più e una del nord est è pari al +45%», evidenzia la ricerca.


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