
Taxi, verso accordo col Governo. Casper: ha vinto di nuovo lobby dei tassisti
Dopo incontri e scontri sembra che il Governo Monti abbia trovato un accordo sui taxi e sembra che sia prevalsa la linea morbida, più vicina alle richieste dei tassisti e più lontana dall’originario progetto di liberalizzazione. La bozza di emendamento, infatti, prevede che siano Comuni e Regioni a fissare, se necessario, l’incremento delle licenze taxi, in base ad un parere non vincolante della nascente Autorità dei trasporti.
E si alza subito la protesta di Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (costituito da Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori). “Si tratta dell’ennesima sconfitta per il Governo Monti, nuovamente battuto dalla lobby dei tassisti – spiegano le 4 associazioni – Una liberalizzazione dei taxi come quella che si starebbe profilando, con una Autorità dei trasporti di fatto inutile e che non può decidere un bel nulla, e il potere di stabilire licenze e tariffe in capo ai sindaci, di fatto annulla qualsiasi beneficio in favore degli utenti”.
“In sostanza se passerà l’emendamento che ammorbidisce le liberalizzazioni nel settore taxi – conclude Casper – non ci sarà alcun cambiamento rispetto alla situazione attuale: le licenze non aumenteranno, le tariffe continueranno ad essere le più alte del mondo, e lo strapotere della lobby dei tassisti aumenterà, a tutto danno dei consumatori fruitori del servizio”.
Secondo Federconsumatori e Adusbef è importante che finalmente parta l’Autorità dei trasporti, necessaria sia per il trasporto ferroviario che per quello pubblico locale, per verifiche e controlli sulle autorizzazioni e sulle tariffe autostradali. “Tuttavia non ci convince affatto l’assenza di poteri decisionali da parte di questa Autorità relativamente al settore dei taxi e dell’autonoleggio. Fornire dei pareri non vincolanti non è affatto sufficiente – dichiarano i presidenti delle due Associazioni Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – L’Autorità competente in materia deve sovraintendere e decidere in ultima istanza, senza nulla togliere alla capacità propositiva da parte dei Comuni. Se le decisioni vengono affidate esclusivamente a questi ultimi, infatti, è maggiore il rischio di esposizione ai condizionamenti in cambio di consensi elettorali. Inoltre, come da sempre sosteniamo, richiediamo che le nomine dei commissari ricadano su figure competenti, di chiara professionalità ed esperienza ed in nessun modo soggette a condizionamenti dei partiti”.

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