Telefonia: l’Ue dice addio al roaming. Raggiunto accordo sulle tariffe
È stato raggiunto nella notte l’accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue grazie al quale, a partire dal 15 giugno 2017, i consumatori europei potranno viaggiare da un paese Ue ad un altro senza l’applicazione delle tariffe di roaming. Questo accordo, che regola il prezzo che gli operatori caricano sui loro clienti per l’utilizzo di altre altri quando si trovano all’estero, rappresenta il tassello mancante per chiudere il cerchio del “roam like at home” così come indicato nel Telecom Single Market Regulation.
In pratica, a partire da giugno, quando si viaggia nell’Unione europea, i consumatori potranno chiamare, mandare messaggi, navigare in Internet allo stesso prezzo pagato nel loro paese di provenienza.
L’accordo stabilisce che le tariffe all’ingrosso saranno il 90% più basse delle attuali, consentendo agli operatori di offrire il roaming ai loro clienti senza aumentare i costi delle telefonate nazionali. Allo stesso tempo però devono essere abbastanza elevate in modo che gli operatori dei Paesi visitati possano recuperare i loro costi senza aumentare i prezzi al dettaglio. Inoltre, il tetto deve consentire di proseguire con gestione e l’ammodernamento delle reti in modo che i cittadini europei possano avere connessioni stabili dappertutto in Europa.
In base all’accordo, il 15 giugno 2017 il tetto dei prezzi all’ingrosso per i dati scenderà dall’attuale 50 euro a Gigabyte a 7,7/GB, e poi proseguirà a scendere in diverse fasi: dal 1 gennaio 2018 il tetto sarà 6 euro a Giga, dal 1 gennaio 2019 4,5/GB, dal 1 gennaio 2020 3,5/GB, dal 1 gennaio 2021 3/GB e dal 1 gennaio 2022 2,5/GB.
Quanto previso dall’accordo però non trova il gradimento da parte degli eurodeputati 5Stelle. David Borrelli, titolare della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo dichiara: “Si tratta di un accordo al ribasso perché si rischia di trasformare quella che doveva essere una bella promessa mantenuta dall’Unione europea in una beffa per i cittadini che beneficiano di tariffe domestiche basse e che ora potrebbero essere aumentate”. “Dalla promessa di azzerare il roaming siamo arrivati al roaming indiretto per tutti: una stangata per i cittadini che già in questi mesi hanno subito rialzi ingiustificati delle tariffe da parte delle compagnie telefoniche, come più volte denunciato dall’Agcom”, conclude Borrelli.
Le associazioni di consumatori italiane sono invece apparse soddisfatte dalle nuove disposizioni. La prima reazione viene da Unione Nazionale Consumatori che non nasconde però una nota polemica nei confronti dell’immobilità dell’Italia sul tema della telefonia. “Finalmente una buona notizia per gli utenti telefonici”, commenta Massimiliano Dona, presidente UNC, “Come sempre su questa materia possiamo attendere passi avanti solo dall’Europa, visto che in Italia è sempre tutto fermo, a cominciare dal ddl concorrenza che giace da anni in Parlamento e che si occupa anche di telefonia”. “È dalle lenzuolate Bersani del 2007, ossia da 10 anni, che si provano, ad esempio, ad eliminare le spese di chiusura per il recesso dai contratti telefonici e ancora non ci si è riusciti. È una vergogna”, conclude Dona.

Scrive per noi

- Help consumatori è la prima e unica agenzia quotidiana d'informazione sui diritti dei cittadini-consumatori e sull'associazionismo che li tutela
Stile sostenibile2019.06.29Coming soon
- Europa2017.10.07TopNews. #OurOcean, Greenpeace: “Stop plastica in mare”
- Fisco2017.10.07TopNews. Amazon, Commissione Ue: da Lussemburgo vantaggi fiscali illegali
- aaa_Secondo_Piano2017.10.07TopNews. Consob: competenze finanziarie degli italiani rimangono “limitate”