treni neve

I passeggeri dei treni rimasero bloccati per ore nella neve. Ora avranno diritto, oltre al rimborso del biglietto, a un indennizzo di 150 euro. Ma la portata dell’accordo fa discutere. Non tutte le associazioni dei consumatori hanno firmato, e non tutte sono convinte che la cifra sia adeguata ai disagi vissuti dai passeggeri rimasti bloccati nella paralisi del trasporto ferroviario di febbraio.
I treni di cui si parla nell’accordo con Trenitalia sono l’Intercity 615, il Frecciabianca 9823 e il Frecciabianca 9829. Spiega online Trenitalia che, “su proposta delle Associazioni dei Consumatori, avendo constatato l’assenza di una sua responsabilità diretta, si è dichiarata disponibile a offrire un indennizzo speciale ai passeggeri dell’Intercity 615, del Frecciabianca 9823 e del Frecciabianca 9829 che lo scorso 1° febbraio hanno incontrato le maggiori difficoltà e i ritardi più consistenti. I viaggiatori di questi tre convogli riceveranno, come ulteriore attenzione commerciale, un indennizzo di 150 euro che andrà ad aggiungersi al rimborso integrale del biglietto”. La richiesta va indirizzata a Trenitalia SpA – Conciliazioni (Piazza della Croce Rossa 1, Roma) e dovrà essere inviata entro il 31 gennaio 2013 con raccomandata postale oppure consegnata negli uffici dell’assistenza clienti in stazione. Allo speciale modulo, pubblicato su trenitalia.com e disponibile negli uffici assistenza clienti, andrà allegato il biglietto di viaggio oltre alla copia di un documento di identità e del codice fiscale. I viaggiatori dei tre convogli che hanno già ottenuto l’indennizzo per ritardo dovranno allegare, al posto del titolo di viaggio, la documentazione che certifica l’avvenuto rimborso.
Secondo Antonio Gaudioso, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, “questo per noi è solo l’inizio di un lavoro molto più ampio e che non dovrà riguardare solo questi tre treni. Ma l’accordo rappresenta un buon punto di partenza. Anche per gli utenti  clienti di Enel che hanno subito disagio è in corso una trattativa, ci auguriamo che possa concludersi anch’essa con esito positivo”. Soddisfatte Federconsumatori, Adusbef e Adiconsum, che valutano positivamente l’accordo e chiedono di estenderlo anche ad analoghi episodi che negli stessi giorni si sono verificati per i treni regionali.
Ma non tutte le associazioni sono soddisfatte. L’intesa è decisamente bocciata da Casper-Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (formato da Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) che “giudica ridicolo e inaccettabile l’accordo raggiunto tra Trenitalia e le altre Associazioni dei Consumatori, che prevede il risarcimento di 150 euro più il rimborso del biglietto ai passeggeri dei treni che sono rimasti bloccati, lo scorso 1 febbraio, a causa del maltempo e della neve”.
Casper consiglia di non accettare la proposta di risarcimento e di aspettare l’esito dell’inchiesta della Procura contro Trenitalia, avviata grazie all’esposto presentato. Per i presidenti delle associazioni che compongono Casper, infatti, “è grave che le altre Associazioni dei consumatori, firmando un accordo illegittimo visto che non coinvolge tutte le Associazioni, si siano rese complici della divisione del movimento dei consumatori, divisione decisa e voluta da Trenitalia, che ha scelto di adottare una politica paternalistica e ottocentesca mirante a dividere i buoni dai cattivi. E a fare la parte dei cattivi sono proprio quelli che hanno difeso sempre e con più forza i diritti dei passeggeri, soprattutto pendolari, diritti costantemente violati da Trenitalia”. Per le quattro associazioni il risarcimento è “ridicolo” non solo se confrontato con il disagio vissuto dai viaggiatori, “ma anche a confronto del precedente accordo del 2007 stretto da tutte le Associazioni dei consumatori con Trenitalia, che per la stessa situazione aveva previsto un risarcimento di 800 euro. La divisione tra le Associazioni – afferma Casper – ha indebolito la difesa dei diritti dei consumatori a tutto vantaggio dell’azienda”.
Da parte sua, il Codacons ha deciso inoltre di depositare al Tribunale di Bologna una class action contro Trenitalia relativa ai disagi patiti dai passeggeri del treno intercity Bologna-Taranto rimasto bloccato il 1° febbraio: l’associazione chiede 5 mila euro di risarcimento per ogni passeggero.


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