turismo

Le vacanze di quest’anno si confermano all’insegna dello slogan “spendo poco e non vado oltre agosto”. I viaggi degli italiani registrano una flessione compresa fra il 7 e il 12% mentre si riduce il budget di spesa, che passa da 800 a 600 euro. Per quanto riguarda i turisti stranieri, i russi continuano a venire in Italia ma una parte di tedeschi e inglesi fa rotta verso la Grecia e la Turchia. E’ il bilancio di Confesercenti sulla stagione turistica ormai avviata.
La conseguenza più negativa, afferma Confesercenti, sono i fatturati in calo sia per quanto riguarda alberghi, ristorazione e stabilimenti balneari (flessione dall’8 al 10%) sia per quanto riguarda le agenzie di viaggio (attorno a un meno 30%). Penalizzato è il sud anche per le difficoltà a raggiungere le località turistiche e per una insufficiente promozione a livello internazionale.
Ad influenzare negativamente la stagione ci sono diversi fattori: il perdurare della crisi, la minore disponibilità di spesa degli italiani, una situazione climatica che solo da poco si è stabilizzata ed ovviamente le incertezze del futuro. Tutto questo ha determinato il rallentamento delle prenotazioni, con una corsa verso la vacanza last minute. Si sono modificate le modalità, le tipologia della vacanza e le relative scelte delle destinazioni. Entrando nel merito dei flussi turistici dei vacanzieri italiani si registra finora una flessione dal 7 al 12%. Mentre per quanto riguarda la scelta degli alberghi si delinea una flessione del 15%.
Per quanto riguarda i viaggi, l’aspetto più preoccupante è rappresentato dal budget di spesa che si è ridotto mediamente del 25%. Se negli anni scorsi la media si attestava intorno agli 800 euro per pacchetto di viaggio, ora si è scesi a 600 euro. Fra le mete più richieste spiccano quelle che portano i turisti in Grecia, Croazia, Turchia, i cui costi sono assai competitivi rispetto a quelli che si riscontrano nell’area del Mediterraneo, anche perché in questi paesi per le famiglie con figli ci sono agevolazioni. “E proprio il nodo della competitività – spiega Confesercenti – dovrà esser affrontato con rapidità dal nostro Paese con una strategia nazionale efficace e di ampio respiro per reggere alla concorrenza mondiale, valorizzando molto di più il patrimonio artistico e naturale, la cordialità, l’accoglienza, la gentilezza e la capacità di fare sistema che esiste nel nostro Paese. Manca una promozione all’altezza di quanto stanno facendo i Paesi concorrenti. Serve una svolta reale che faccia del turismo italiano uno dei perni della ripresa”.


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