turismo

Quest’anno la crisi tratterrà tra le mura domestiche il 14% degli italiani, che sicuramente non farà vacanze. Il 39% deve ancora decidere, mentre il rimanente 47% dichiara che in vacanza andrà, ma più di un quarto sceglierà di abbreviarne la durata. L’orientamento al risparmio, ma anche l’impossibilità di partire le vacanze, appare dettato proprio dalle difficoltà economiche – il 65% di chi non parte lo fa per ragioni economiche e il 5% per mancanza di lavoro. I dati vengono da una ricerca dell’Osservatorio nazionale del turismo di Unioncamere-Isnart, che evidenzia inoltre come sia raddoppiata in un anno la quota di prenotazioni alle strutture alberghiere ed extra alberghiere effettuate online.E fotografa allo stesso tempo l’esistenza di un buon giudizio sulla qualità dell’offerta turistica italiana ma una stagione turistica difficile a inizio anno.

Nel primo trimestre 2012, da gennaio a marzo, l’occupazione delle camere nelle strutture ricettive italiane ha evidenziato le difficoltà di una stagione economica e climatica che certo non ha favorito l’industria della vacanza. Nel complesso,  con 1/3 di camere vendute (31% a gennaio, 30,5% a febbraio, 33,6% a marzo), le imprese ricettive italiane registrano, rispetto al 2012, il -3,2% di camere occupate a gennaio, il -2,7% a febbraio, ed il -3,2% a marzo. Anche nelle località di montagna, seppure nella stagione di punta, non si raggiungono le 4 camere occupate su 10.

Secondo Unioncamere, l’eventuale calo delle presenze degli italiani nelle località di vacanza del Belpaese per la stagione estiva sembra una probabilità messa in conto dagli operatori, che già nel primo trimestre di quest’anno si sono sforzati di catturare il potenziale rappresentato dalla domanda estera, agendo prevalentemente su tre fronti: le politiche di princing, con un perdurare dell’abbassamento del costo dei pernottamenti negli hotel a 3, 4 e 5 stelle di un ulteriore 1% rispetto allo stesso periodo del 2011; il ricorso ai circuiti dell’intermediazione, che coinvolge quasi la metà delle strutture ricettive (44,8% nel I trimestre 2012) soprattutto ai grandi portali utilizzati dal 68,8% delle imprese; il web, sul quale ormai sono presenti l’87,5% delle imprese alberghiere ed extralberghiere, che, attraverso questo canale, hanno ricevuto le prenotazioni del 61,9% della clientela nel primo trimestre di quest’anno, in forte aumento rispetto allo stesso periodo del 2011 (36,1%).

I dati sugli italiani che partiranno non sono però condivisi da Federconsumatori e Adusbef, per i quali in realtà solo un italiano su tre potrà permettersi vacanze estive. Saranno ben più del 14%, spiegano le due associazioni, gli italiani che rimarranno a casa. In particolare, secondo le rilevazioni dell’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori appena il 34% degli italiani partirà per le vacanze. Pur di non dovervi rinunciare, evidenziano i Consumatori, le famiglie escogitano nuove modalità e sperimentano nuovi approcci al turismo estivo, tutti rigorosamente improntati al risparmio: dimenticati i canonici “quindici giorni”, le vacanze oggi sono sempre più “mordi e fuggi”, con soggiorni brevi, della durata di 3-4 giorni. E aumenta notevolmente la tendenza a cercare ospitalità presso amici e parenti.


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