Le vacanze volgono al termine ed il pensiero di rientrare al lavoro inizia a martellare nelle menti di chi è ancora in spiaggia per godersi gli ultimi attimi di relax, per non parlare di chi è già rientrato in ufficio e le ferie sono solo un ricordo lontano ed affievolito.Come affrontano gli italiani il rientro alla routine quotidiana ed il “male di vivere” legato al ritorno alla realtà? Da un sondaggio realizzato da Groupon, sembrerebbe che 1 italiano su 2 durante le vacanze abbia pensato almeno una volta di cambiare lavoro, mollare tutto e probabilmente cambiare vita.

Le motivazioni che si celano dietro a questa risposta sono legate allo stress mentale provocato dagli impegni di lavoro (50% degli utenti) ma non mancano quanti si sentono pressati dalle scadenze strette (29%). La competizione tra colleghi e i problemi con il capo influiscono sul “mal d’ufficio” rispettivamente per l’11% ed il 10%.

A proposito di capo, l’indagine svela che il 57% dei nostri connazionali vorrebbe trovarsi un capo più rilassato e più flessibile, il 19% vorrebbe che fosse meno accentratore e meno egocentrico, ma c’è un ottimo 24% che risponde che il suo capo è perfetto così com’è. Per quanto riguarda i colleghi, invece, il 48% delle persone vorrebbe che fossero più collaborativi, seguito naturalmente dal 24% che li vorrebbe più amichevoli e dal 18% che li vorrebbe più competenti. Solo il 10% vorrebbe dei colleghi meno competitivi, forse perché in fondo la competizione aiuta ad essere più stimolati e a dare il meglio.

Se proprio non si può fare a meno di rientrare al lavoro, quali sono le molle che spingono i vacanzieri al ritorno? Il 57% degli italiani rientrerebbe in ufficio solo se non ci fosse il rischio di venire travolto dal lavoro e riuscire a mantenere un po’ di tempo per sé stessi. Al secondo posto i più concreti: il 31% degli italiani rientra solo a fronte di un aumento di stipendio. Terzo gradino del podio per gli amanti della solitudine e del silenzio: il 7% odia l’open space ed il caos che vi regna sovrano e sogna un ufficio tutto per sé per il rientro. Solo il 5% vota per un cambio di capo.

Il rientro dalle vacanze non riguarda però soltanto l’aspetto lavorativo, ma più in generale la ripresa delle abitudini e della tanto amata-odiata routine. A traumatizzare di più gli italiani è la fiumana di piccoli problemi quotidiani che affliggono le giornate (40%), mentre il 27% inorridisce alla sola idea di sentire la sveglia suonare tutti i maledetti giorni alla stessa ora, pronta a scandire l’inizio di un’altra interminabile giornata. Chiudono la classifica dei traumi cittadini la vita da pendolare (sai quanto esci di casa ma non sai quando torni) ed il traffico in macchina.

E se lo stress fosse in vacanza? 7 italiani su 10 non hanno dubbi: non si è mai stressati in vacanza. Eppure c’è qualcuno che non è contento (13%) perché ha assecondato le scelte di parenti/amici e non ha scelto la meta ideale per sé stesso, qualcuno che ha completamente toppato meta, qualcuno (4%) che non ne poteva più e voleva tornare alla propria vita quotidiana e qualcuno (8%) che si è annoiato per la troppa monotonia ed i pochi stimoli.


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